Il maxi scivolo di Carsten Höller incanta Copenhagen

11 Giugno 2020

DAC Slide by Carsten Höller. Photo Jesper Værn Jensen

È durato 21 giorni il montaggio della maxi installazione che accompagna la ripresa dell’attività culturale del DAC – Danish Architecture Centre di Copenhagen, dopo il lockdown. A firmarla è Carsten Höller, noto in tutto il mondo per gli interventi di arte sperimentale sviluppati su larga scala. Lo scivolo progettato per l’istituzione danese rientra senza dubbio tra questi: lungo 40 metri, percorre a spirale i quattro livelli della sede del DAC, coprendo un’altezza di 15 metri.

Attraverso quest’opera permanente, “un colosso” del peso di 4 tonnellate, DAC intende rafforzare la propria mission, provando ad attrarre un pubblico di tutte le età interessato a vivere nuove esperienze culturali, oltre al consolidato seguito tradizionalmente legato al design danese, allo sviluppo e all’innovazione della città di Copenhagen e a tematiche di interesse architettonico. Senza dubbio si tratta di una sfida ambiziosa, che nella monumentale opera di Höller — la prima del genere in Scandinavia — potrebbe essere avere un “punto di forza”, anche a livello attrattivo.

ARTE E ARCHITETTURA? MEGLIO SE DIVERTENTI

È un’installazione artistica interattiva, un’attrazione, un pezzo di architettura e un’opera che attira la tua attenzione sui tuoi sentimenti e quelli di altre persone“, ha affermato a riguardo Höller, che ha all’attivo interventi simili nei principali musei di tutto il mondo, tra cui la Tate Modern di Londra. Due anni fa, in Italia, ha presentato The Florence Experiment, appositamente progettato per il cortile di Palazzo Strozzi, a Firenze, ed esito del lavoro condotto insieme al neurobiologo vegetale Stefano Mancuso.

L’arte e l’architettura possono essere divertenti? La produzione artistica di Höller dimostra che la risposta è affermativa e, soprattutto, prova a innescare una serie di ulteriori riflessioni. “Perché in architettura non usiamo gli scivoli come ‘supplemento’ per scale, ascensori e scale mobili? Sono veloci, sicuri e attenti all’energia“, si chiede Höller, sottolineando che questa forma di discesa produce nell’utente sensazioni forti, “a metà strada tra gioia e follia“. Il suo “invito” va oltre la concreta possibilità di vivere in prima persona un’esperienza diversa dal solito: le sue opere, infatti, aprono nuove prospettive sul mondo e sulle nostre abitudini quotidiane.

[Immagine in apertura: DAC Slide by Carsten Höller. Photo Jesper Værn Jensen]