A Firenze, Manifattura Tabacchi presenta il nuovo allestimento del Cortile della Ciminiera, trasformato per l'occasione in un giardino temporaneo aperto al pubblico. Al suo interno un insieme di attività fra arte, performance e incontri ispirati al rapporto tra uomo e natura. Fino al 13 settembre.
Con l’inizio dell’estate, e la conseguente necessità di adattare la propria offerta culturale ai limiti imposti dalla situazione sanitaria, molti luoghi artistici della Penisola sono corsi ai ripari, riformulando la gestione del loro spazio fisico e soprattutto calibrando proposte, progetti e modalità di relazione con il pubblico. Così è stato, ad esempio, per Manifattura Tabacchi, tra i protagonisti del panorama culturale fiorentino.
Riconosciuta per la sua anima sperimentale e innovativa, l’ex fabbrica di sigari – attiva per oltre settant’anni e dismessa dal 2001 – ha da pochi giorni inaugurato il suo programma estivo, abbandonando momentaneamente gli spazi razionalisti della struttura per confluire nell’antistante Cortile della Ciminiera, diventato per l’occasione un grande giardino temporaneo, “teatro” di incontri, performance e progetti di varia natura. L’obiettivo dell’intero programma (in corso fino al 13 settembre) è proprio quello di uscire all’aperto, mettendosi in gioco in uno spazio comune e onnicomprensivo: un luogo neutrale – di sosta e di passaggio – in cui ritrovare, attraverso la creatività, una rinnovata relazione con l’ambiente e con il contesto urbano circostante.
La serie di eventi sarà racchiusa all’interno della piattaforma d’arte contemporanea NAM – Not A Museum, un programma basato sul principio dell’interdisciplinarità, sul coinvolgimento della comunità e sull’indagine del rapporto tra arte, natura e scienza.
A caratterizzare l’insieme delle attività – tra rassegne artistiche, video, cinema e dibattiti “open air” – saranno le performance tra suono e movimento di Radio Papesse, le sperimentazioni sonore del collettivo Phase e le installazioni site-specific di Alessio de Girolamo e L-system (questi ultimi pronti a darsi il cambio ogni giovedì). Dalla musica si passerà invece al ballo con gli appuntamenti di “sharing training” degli Attivisti della Danza, mentre il venerdì sarà la volta di Fumofonico – collettivo di artisti performativi impegnato in una serie di sessioni tra ambientazioni elettroniche e poesia.
Ma a richiamare l’attenzione sull’intero programma sarà soprattutto l’opera dello street artist Andreco. Da sempre impegnato nell’indagine del rapporto tra uomo e natura, l’autore ha presentato in questi giorni la sua opera site specific Arno – Imaginary Topography: un intervento di circa 350 metri quadri che si colloca sotto la ciminiera del cortile centrale. L’opera rappresenta una topografia immaginaria che, a partire dalle forme del fiume Arno, porta all’interno di Manifattura Tabacchi il territorio, rappresentando un omaggio a quei luoghi suggestivi della Toscana in cui è inserito il complesso.
E poi ancora le mostre – come la personale di Marcello Spada e la collettiva La meraviglia –, gli incontri con gli artisti in residenza e il progetto estemporaneo di Tomás Saraceno Aria – visibile fino al fino al 1° novembre come appuntamento parallelo alla rassegna dell’artista argentino in corso a Palazzo Strozzi.
[Immagine in apertura: Andreco, Arno – Imaginary Topography. Photo Giovanni Andrea Rocchi]