Bergamo riparte con la fotografia di Olivo Barbieri

7 Giugno 2020

Olivo Barbieri, Sabbioneta, Mantova 1982. Credit Olivo Barbieri

Città fra le più colpite dalla pandemia, Bergamo non si ferma e guarda con fiducia alla ripresa delle sue attività, incluse quelle espositive. La Fondazione MIA ha infatti annunciato l’avvio della mostra fotografica di Olivo Barbieri, in programma dal 26 giugno al 31 ottobre nella cornice del Monastero di Astino.

Un vero e proprio omaggio all’Italia in trentacinque scatti realizzati dall’autore emiliano all’inizio della sua carriera, scegliendo come soggetto la quotidianità dei grandi centri abitati ma anche delle piccole realtà urbane, che animeranno la rassegna Olivo Barbieri. Early works 1980-1984, a cura di Corrado Benigni.

GLI ESORDI DI OLIVO BARBIERI

Alcune delle opere in mostra hanno fatto parte di Viaggio in Italia, rivoluzionario progetto ideato da Luigi Ghirri nel 1984 coinvolgendo venti giovani fotografi dell’epoca, chiamati a misurarsi con il paesaggio e a fornirne una serie di interpretazioni visive destinate a modificare per sempre il paradigma della fotografia contemporanea.

Gli scatti del Barbieri degli esordi racchiudono alcune scelte stilistiche e tematiche divenute emblema della sua poetica, come le vedute dall’alto, l’illuminazione cittadina e gli interni di abitazioni e pubblici esercizi. Alle immagini degli anni Ottanta si affiancheranno alcune fotografie recenti, di grandi dimensioni, che offrono una prospettiva dall’alto su  Roma, Napoli e Pechino, a riprova dei molteplici punti di vista veicolati dalla fotografia di Barbieri. Come sottolinea il curatore: “Attraverso la sottile ambiguità delle sue immagini, il maestro emiliano ci insegna come sia necessario guardare moltiplicando i punti di vista dentro e fuori di noi, per vedere in modo più consapevole ciò che è
indefinitamente vero“.

[Immagine in apertura: Olivo Barbieri, Sabbioneta, Mantova 1982. Crediti Olivo Barbieri]