Il paesaggista olandese Piet Oudolf è al lavoro su un nuovo progetto negli spazi esterni del Vitra Campus, in Germania. Un “teatro floreale” in perenne trasformazione, ricco di circa 30mila specie di piante differenti.
Un giardiniere, un artista, un arredatore dello spazio pubblico: “Lascio che gli altri vedano in me ciò che vogliono”, dice lo stesso Piet Oudolf, il progettista olandese noto per i suoi paesaggi all’aria aperta – “architetture verdi” dove la natura trova nuovo spazio per esprimersi senza vincoli estetici né pregiudizi ornamentali. Dopo gli straordinari incarichi per i giardini della galleria Hauser & Wirth Somerset di Londra, e il “parco sospeso” sulle ex linee ferroviarie di New York, l’autore è alle prese con una nuova avventura, questa volta per il nuovo giardino (nell’immagine in apertura, credits www.vitra.com) del Vitra Campus – sede dell’azienda svizzera Vitra a Weil am Rhein, in Germania.
Già riconosciuto per le strutture progettate da alcuni tra i più grandi architetti del mondo – tra gli altri Tadao Ando, Zaha Hadid, Renzo Piano e Herzog & de Meuron –, il complesso si arricchirà infatti di una nuova opera firmata da Oudolf: un “giardino perenne” nel quale perdersi, respirare profumi e vivere colori in ogni stagione dell’anno.
Esteso sui quattromila metri quadrati tra la VitraHaus e lo stabilimento di produzione di Álvaro Siza, il giardino vedrà la presenza di circa 30mila piante, molte delle quali spesso ritenute “povere”, inadatte a fungere da elemento decorativo eppure – perfettamente in linea con le scelte stilistiche dell’artista – integrate in un labirinto floreale volutamente selvaggio e (solo apparentemente) incolto.
Così come già nelle precedenti avventure di Piet Oudolf, l’obiettivo è infatti quello di sottolineare il potere vibrante e la bellezza anche di quegli organismi floreali meno noti: cespugli, fiori di campo e piante auto-rigeneranti a lungo trascurati come elementi da giardino, eppure capaci di arricchire il paesaggio offrendo nuove prospettive alla fruizione dell’ambiente. E proprio grazie all’estrema varietà delle specie coltivate il giardino consentirà un’esperienza sensoriale estesa a tutto l’anno, con una continua fioritura degli elementi, in modo da dare importanza tanto alle stagioni più rigogliose quanto a quelle decadenti.
“Nei primi decenni di sviluppo del Vitra Campus l’architettura del paesaggio non costituiva una priorità” ha affermato Rolf Fehlbaum, presidente emerito di Vitra. “Solo con il collegamento tra la parte nord e la parte sud del Campus e con i progetti di Álvaro Siza e Günther Vogt sono stati eseguiti interventi di tipo paesaggistico. Con il giardino di Piet Oudolf il Campus acquista una nuova dimensione e offre ai visitatori una nuova esperienza in continua evoluzione”. I primi ciuffi d’erba stanno già spuntando sul prato del giardino, ma per godere della completa fioritura bisognerà aspettare l’autunno… giusto il tempo per preparare la vostra visita a questo “teatro floreale” contemporaneo.