Drastica riduzione del trasporto su gomma, micro foreste, più spazio per pedoni e ciclisti, insediamento di attività e imprese: sono alcune delle idee emerse dal concorso di progettazione "Reimagining Brooklyn Bridge", promosso per ripensare il futuro di un'infrastruttura simbolo di New York.
In tutto il mondo la pandemia da COVID-19 ha innescato un dibattito a più voci sui temi dell’abitare e dello spazio pubblico urbano, animato da esperti di diversi settori. A New York è stata avviata una concreta riflessione sul destino di uno dei simboli indiscussi della città, entrato con forza nell’immaginario collettivo e popolare anche grazie al cinema, alla televisione e alla fotografia: stiamo parlando del Ponte di Brooklyn.
Progettata dall’ingegnere tedesco John Augustus Roeblin e inaugurata nel maggio 1883, l’iconica infrastruttura è ora al centro del concorso internazionale Reimagining Brooklyn Bridge, promosso dal Van Alen Institute e dal New York City Council. Lo scopo dell’operazione è innescare un confronto pubblico attorno alle future modalità di impiego del ponte, in considerazione sia delle urgenze che si ritiene saranno proprie dell’era post-pandemica, sia del miglioramento delle condizioni precedenti al lockdown, anche in termini di sicurezza e traffico. Per conoscere gli esiti della competizione sarà necessario attendere la fine dell’estate, quando dalla rosa dei sei finalisti annunciati nei giorni scorsi saranno individuati i vincitori di ciascuna delle due sezioni previste, ovvero Young Adult category, riservata agli under 21, e Professional category.
Promuovere opzioni di trasporto eque, accessibili e sostenibili, favorire lo sviluppo di un ambiente sano e sicuro e definire opportunità per le piccole imprese erano alcuni degli obiettivi richiesti dal concorso, che incoraggia i progettisti a sviluppare sia proposte attuabili immediatamente, sia soluzioni a lungo termine. L’incremento dello spazio pubblico a disposizione di ciclisti e pedoni è probabilmente il tratto che unifica le sei visioni finaliste, estremamente eterogenee e innovative. Tali progetti, oltre alla valutazione da parte di una giuria di esperti, saranno sottoposti al voto popolare online in seguito al Design Showdown virtuale fissato per il 23 luglio prossimo.
In Back to the Future, uno dei tre finalisti della Professional category, gli studi BIG e ARUP New York hanno previsto di riportare il ponte al suo stato originale, di rimuovere il traffico automobilistico e attivare una connessione più forte con Downtown Brooklyn e Lower Manhattan. Riunisce progettisti attivi a New York, Boston e Vienna, ovvero ScenesLab, Minzi Long e Andrew Nash, il team cui si deve il progetto Bridge X, che tra gli altri aspetti prevede l’insediamento di piccole imprese e attività sul ponte. Da segnalare anche Brooklyn Bridge Forest, la proposta avanzata da Cities4Forests, Wildlife Conservation Society, Grimshaw e Silman, che eleva il ponte a simbolo del rinnovato “patto di alleanza” tra uomo e natura, in particolare grazie alla collocazione di micro foreste alle due estremità della struttura che doterebbero le comunità locali (e le specie animali) di nuovi spazi verdi.
[Immagine in apertura: Reimagining Brooklyn Bridge — Back to the Future by BIG + ARUP, New York. Courtesy Van Alen Institute]