Non fare davvero nulla non è così facile come potrebbe sembrare. Ne è convinto l'architetto e teorico del design Friedrich von Borries, curatore di un singolare progetto, associato a un programma di borse di studio, lanciato dall'University of Fine Arts di Amburgo. Le candidature sono aperte e i tre selezionati saranno davvero retribuiti per... oziare!
Mettiamo subito le cose in chiaro, per evitare fraintendimenti ed errate interpretazioni: non si tratta di uno scherzo. L’University of Fine Arts di Amburgo nei giorni scorsi ha davvero lanciato il progetto Schule der Folgenlosigkeit. Übungen für ein anderes Leben curato dall’architetto e teorico del design Friedrich von Borries. All’iniziativa sono associate tre borse di studio dall’inequivocabile sottotitolo “for Doing Nothing“: letteralmente “per non fare nulla“. Ai candidati, che potranno presentare le domande in forma anonima fino al 15 settembre, verrà riconosciuto un indennizzo di 1600 euro, per essere stati inattivi. Come? Qui viene il bello…
A tutti gli aspiranti “professionisti dell’ozio” è richiesto di compilare un form online che sarà valutato da una giuria di quattro persone, della quale è membro lo stesso Von Borries. Si tratta di rispondere alle medesime quattro domande, riuscendo a impressionare la giuria con una “inattività” particolarmente sorprendente. Facile? Non esattamente, dato che i quesiti inducono a riflettere su cosa non si vuole fare, per quanto tempo e, di conseguenza, ad analizzarsi in profondità, fornendo motivazioni e spiegazioni convincenti sulle personali attitudini verso la “non attività” scelta.
Il provocatorio progetto nasce da una riflessione sulla società contemporanea, ossessionata dall’ottenimento di risultati tangibili e misurabili e orientata verso il successo e l’affermazione individuale a tutti i costi, ma nello stesso tempo alla costante ricerca di un approccio più sostenibile e consapevole: una contraddizione sulla quale l’ateneo tedesco ha scelto di soffermarsi. Oltre alle tre borse di studio, tutte le candidature godranno di una certa visibilità, dato che confluiranno nella mostra collettiva The School of Inconsequentiality: Towards A Better Life, ospitata dal Museum für Kunst und Gewerbe Hamburg a novembre.
Cosa posso astenermi dal fare in modo che la mia vita abbia meno conseguenze negative sulla vita degli altri? Sembra essere questo il perno attorno a cui ruota l’intera iniziativa, che incuriosisce per i possibili scenari che sarà in grado di generare. “Non fare nulla non è molto facile“, ha assicurato alla stampa Friedrich von Borries. Unica clausola del progetto: il pagamento delle borse di studio avverrà solo nel momento in cui l’inattività sarà stata effettivamente “svolta” e previa stesura dell'”experience report” finale.
[Immagine in apertura: Filmstill, copyright Jakob Brossmann]