Eros al femminile negli scatti di Tarin

28 Agosto 2020

Tarin, Francesca

Quante sfumature ha l’erotismo? E come possono essere tradotte in una immagine fotografica? Sembra prendere le mosse da questi interrogativi la ricerca di Tarin, artista milanese di adozione che da un decennio indaga il mondo dell’eros attraverso la figura femminile, superando il limite degli stereotipi e neutralizzando i pregiudizi.

TARIN, LA FOTOGRAFIA E LA DONNA

Da oggi, 28 agosto, fino al 4 settembre, l’artista sarà protagonista della mostra Cherchez la femme (Chapter I), allestita negli spazi della mc2gallery di Pietrasanta, con la curatela di Claudio Composti, che nel testo di presentazione definisce la sua fotografia “una tensione al bello e alla conoscenza delle altre donne, nelle varie versioni di una possibile sé, spinta forse dalla ‘necessità di rappresentarsi’, come dice Tarin“. E aggiunge: “Proprio dall’empatia con i suoi soggetti entra nell’intimità non solo delle loro stanze o case, ma crea quel legame unico grazie al quale, forse perché donna che guarda donne, riesce a spogliarle nell’anima, prima ancora dei vestiti. Belle e intense, a prescindere dal fattore estetico. Donne libere dal senso di inadeguatezza e dai cliché in cui la società e l’educazione spesso ha relegato la donna. Quei cliché come la frase ‘Cherchez la femme’ nata dal libro del 1854 ‘I Mohicani di Parigi’ di Alexandre Dumas ‒ che ne fece la ‘colpevole’ a prescindere, non importa quale fosse il problema“.

Il corpo femminile diventa così l’innesco di una narrazione visiva che fa dell’immediatezza la sua cifra, non concedendo terreno a facili strumentalizzazioni, ma trasformando il voyeurismo in una azione manifesta, che non necessita di nascondersi.

[Immagine in apertura: Tarin, Francesca]