L'esposizione in arrivo all'House of Electronic Arts di Basilea affronta un tema di grande attualità: il dialogo, che spesso sfocia in scontro, fra emozioni e nuove tecnologie. Attraverso l'opera di venti artisti internazionali.
Tassello fondamentale dell’esistenza umana, le emozioni rappresentano quanto di più viscerale e istintivo possa essere sperimentato da un essere vivente. Ma quale valenza assume la sfera emotiva in un’epoca, come quella odierna, dominata dall’uso dEi nuovi media e dalla inarrestabile avanzata del progresso tecnologico?
Real Feelings. Emotion and Technology, la mostra in arrivo all’House of Electronic Arts di Basilea il 27 agosto, tenterà di sciogliere un nodo chiave del tempo in cui siamo immersi, riunendo i lavori di venti artisti internazionali alla prese con una dialettica dalle molteplici sfumature, fatta di stimoli, scambi e contrasti.
Dalle installazioni interattive alla robotica, dalla realtà virtuale alla fotografia, sono tanti gli strumenti utilizzati dagli artisti per approfondire l’impatto della tecnologia sulla percezione e sulla maniera di veicolare le emozioni, sempre più tracciate e simulate da computer e intelligenze artificiali, divenute vere e proprie estensioni del corpo e della interiorità umana.
Ecco allora che la dimensione fisica, tangibile, degli oggetti d’uso quotidiano riconquista la sua concretezza nel video How happy a Thing can be dell’artista inglese Cécile B. Evans, mentre il delicato tema dell’identità è al centro dei lavori di Maria Guta e Lorem, che sfruttano le potenzialità dei mezzi tecnologici per innescare una riflessione dai contorni sociologici. Anche le opere di Seokyung Kim e Clément Lambelet traggono spunto dall’intelligenza artificiale e dalle sue applicazioni per delineare mondi nei quali il limite fra ambito emotivo e linguaggio tecnologico perde consistenza e lascia spazio a scenari in perenne evoluzione.
[Immagine in apertura: Lucy McRae, Solitary Survival Raft, 2020, studio shot. Photo Ariel Fisher. Commissioned by HeK and MU for Real Feelings. Courtesy the artist]