Verso l’apertura del Grand Egyptian Museum a Giza

24 Agosto 2020


Riflettori – nuovamente – puntati sul nascente GEM – Grand Egyptian Museum, la cui apertura è stata più volte annunciata e, successivamente, rinviata. L’imponente struttura museale su cui l’Egitto punta per il proprio rilancio turistico dovrebbe infatti essere terminata entro la fine del 2020. Una parte del prossimo anno, da quattro a sei mesi del 2021, dovrebbe quindi essere destinata all’allestimento della collezione museale, composta da circa 100.000 opere, per arrivare quindi all’attesa inaugurazione.

È quanto si apprende da una dichiarazione alla stampa internazionale del Major General Atef Moftah, personalmente posto dal Presidente Al-Sisi a capo di GEM Engineering Committee. Stando alla stima indicata da Moftah, la costruzione dell’edificio sarebbe completa al 96.5%. Come noto, il progetto architettonico porta la firma dello studio dublinese Heneghan Peng Architects, che nel 2003 si è aggiudicato il concorso internazionale per il GEM. L’intervento “sfrutta” il naturale dislivello presente nell’area scelta per l’opera, situata a circa due chilometri dalla celebre Necropoli di Giza, in modo tale che la struttura museale non “entri in conflitto” con i profili delle piramidi e con gli altri siti del complesso.

UN FARAONICO PROGETTO IN TERRA D’EGITTO

Alle colossali dimensioni dell’edificio, che hanno già spinto il Ministro egiziano delle antichità e del turismo, Khaled al-Anany, a ribattezzarlo la “Quarta piramide”, andrà a sommarsi la straordinarietà della collezione esposta in forma permanente. Tra le opere più rilevanti emerge la statua in granito rosso di 83 tonnellate, alta 11 metri, raffigurante Ramses il Grande, destinata a dominare l’atrio del GEM. Sebbene nel complesso dovrebbero trovare posto oltre 80 statue di faraoni e divinità egizie, l’attenzione di gran parte dei turisti verrà verosimilmente catturata dalle gallerie riservate a Tutankhamon.

Visitando il GEM, gli appassionati di egittologia e di Howard Carter, cui si deve la scoperta della dimora eterna del faraone salito al trono giovanissimo, potranno infatti trovarsi faccia a faccia con i preziosi manufatti del suo corredo per l’aldilà: saranno mostrati in un’apposita sezione di circa 7.000 metri quadrati. Se la tempistica comunicata non dovesse subire slittamenti, anche in relazione alla pandemia, per il centenario dell’affascinante scoperta di Carter, avvenuta nel 1922, l’umanità potrebbe avere a disposizione quello che per alcuni osservatori si candida al titolo di “più grande museo del mondo”.

[Immagine in apertura: The Pyramids Of Giza, Al Haram، Al Giza Desert, Egypt. Photo by Joshua Michaels on Unsplash]