C'è tempo fino all'8 dicembre per ammirare i dipinti di Osvaldo Licini in mostra a Monte Vidon Corrado, la sua città natale. Protagonista assoluto il paesaggio, descritto da un linguaggio che mescola colore, linee e poesia.
È un legame profondo quello che unisce la pittura di Osvaldo Licini e il paesaggio, soggetto tra i più amati dall’artista nato a Monte Vidon Corrado. A sottolineare l’importanza di questo dialogo visivo nella produzione pittorica dell’autore è oggi la mostra allestita, fino all’8 dicembre, nella sua città di origine, presso il Centro Studi Osvaldo Licini e la Casa Museo Osvaldo Licini.
Grazie alla curatela di Daniela Simoni, La regione delle madri. I paesaggi di Osvaldo Licini è la prima esposizione interamente dedicata al tema paesaggistico come fulcro della poetica di Licini, declinato in un linguaggio pittorico che, nel corso degli anni, si è arricchito di sfumature ed evoluzioni rispetto al vocabolario di stretta impronta figurativa.
A spiccare non sono soltanto le vedute della terra marchigiana ‒ studiata e rappresentata dall’artista in numerose occasioni ‒, ma anche quelle francesi e svedesi, descritte da Licini con linee e cromie che affondano le radici in una dimensione al confine con il fantastico, destinata a trasformarsi in una sorta di marchio di riconoscimento del suo stile pittorico.
Novanta dipinti a olio e trenta disegni ‒ trentatré dei quali connessi al periodo figurativo ‒ compongono una rassegna che ripercorre un arco temporale incluso fra gli anni Trenta e Cinquanta del secolo scorso, senza dimenticare gli esiti degli anni Venti, fondamentali per i risultati ottenuti da Lcini nei decenni successivi. Ne emerge un colpo d’occhio, efficace e puntale, sulla storia creativa di un artista capace di assegnare alla pittura una valenza poetica che non smette di stupire.
[Immagine in apertura: Osvaldo Licini, Amalassunta, Luna, 1946, olio su tavola, Lendinara, collezione privata]