Come saremo da qui ai prossimi cento anni? Sembra questa la domanda alla base dell'ultima opera di Emmanuelle Moureaux, un'installazione composta da grandi elementi numerici colorati. Il lavoro – il primo nello spazio urbano realizzato dalla progettista francese – sorge a Green Springs, il nuovo quartiere di Tokyo orientato al benessere fisico e mentale.
Che Emmanuelle Moureaux avesse una passione per i numeri non era una novità. Nota per le sue installazione immersive dedicate al concetto del tempo, la progettista francese ha recentemente inaugurato il suo ultimo progetto espositivo: il primo in uno spazio pubblico. Si tratta di Mirai, un intervento a cielo aperto nel nuovo quartiere Green Springs di Tokyo.
Inclusa nella serie 100 colors – il progetto itinerante già esposto in Inghilterra e in Giappone, dove l’artista risiede dal 1996 –, l’opera presenta alcune sequenze di numeri in acciaio colorati: una sorta di “arcobaleno” da attraversare, fotografare, nel quale fermarsi e riflettere. Il tema dell’installazione – che prende il suo nome dalla parola giapponese “futuro” – è infatti quello del domani, visualizzato con cento sfumature cromatiche differenti: dalle più chiare, metafora del passato, alle più eccentriche, simbolo di un avvenire radioso e ricco di possibilità.
Come già nelle occasioni precedenti, l’installazione (alta circa quattro metri) ha il suo punto di forza nell’aspetto interattivo. Eppure la riflessione sullo scorrere del tempo assume, nello spazio pubblico della capitale giapponese, un carattere assai più mirato. Il quartiere che ospita l’installazione è infatti una sorta di “esperimento” urbano all’insegna del benessere e della condivisione: un’isola di calma e tranquillità in una metropoli, quella nipponica, sempre più frenetica e tesa al futuro.
[Immagine in apertura: Mirai. Credits: Artist Emmanuelle Moureaux; Photographer Daisuke Shima]