Turismo alternativo? Ecco il libro sui “migliori” cimiteri del mondo

13 Agosto 2020

Bonaventure Cemetery, Savannah. Courtesy Claudia Vannucci

 

È inutile far finta di niente: prima o poi al cimitero ci finiamo tutti, artisti e re, ricchi e poveri, soldati e civili”. A ricordarci questa ineluttabile verità, non senza la giusta dose di (tragica) ironia, è oggi Claudia Vannucci, autrice di una singolare guida turistica ai cimiteri più “cool” del globo. Stiamo parlando di Cemetery Safari – I morti non sono mai stati così divertenti, una raccolta di fotografie, scritti e suggerimenti sui campisanti che meritano di essere visitati… almeno una volta nella vita!

Sì, perché nonostante la cosa possa suonare bizzarra, il turismo cimiteriale esiste, ha un nome (“necroturismo”, per la precisione) e non ha niente di morboso e inquietante. “Il turismo funebre è una realtà nota da molti anni, anzi da secoli ormai”, racconta Vannucci, travel blogger e ideatrice del sito Viaggi Verde Acido. “Basta pensare al cimitero Père-Lachaise a Parigi, meta di pellegrinaggio fin dall’800, quando i primi turisti visitavano le tombe di celebrità come Chopin e Rossini”. Diversa e più ristretta, invece, la percezione di questo fenomeno culturale nel nostro Paese. “In Italia spesso c’è una specie di tabù nei confronti dei cimiteri, almeno quando vengono usati per scopi diversi dai funerali”, continua la scrittrice. “L’idea che qualcuno vada al cimitero per godere di bellezza, pace e addirittura per intrattenervisi sembra ancora riprovevole per molti”.

PAESE CHE VAI, CIMITERO CHE TROVI

Scorrendo le quasi duecento pagine del volume – autoprodotto e disponibile sia in versione fisica che digitale –, l’autrice sembra aprirci i cancelli di luoghi sacri come il Forest Lawn Memorial Park di Hollywood – “casa” del compianto leader dei Motörhead Lemmy Kilmister – o del più mondano Forever Cemetery – con tanto di “gift shop” in omaggio alle star qui sepolte, da Rodolfo Valentino a Judy Garland a Cecil B. DeMille. E poi ancora le sculture gotiche dei cimiteri europei – come quello ebraico di Praga o il Greyfriars Kirkyard di Edimburgo, culla di innumerevoli storie di fantasmi ed episodi truci del passato.

Divagazioni più o meno tetre, ma sempre affrontante in maniera pop e disinvolta, riempiono il volume, accompagnando il lettore ai quattro angoli del mondo alla scoperta di luoghi particolari, lugubri (soltanto all’apparenza), e sempre illustrati con passione e ampia conoscenza.

ALCUNI CIMITERI DEL MONDO

[Immagine in apertura: Bonaventure Cemetery, Savannah. Courtesy Claudia Vannucci]