Addio all’editore e collezionista Franco Maria Ricci

10 Settembre 2020

Franco Maria Ricci

Un inarrestabile amore per la cultura in tutte le sue forme animava gesti e scelte di Franco Maria Ricci, editore, collezionista, ma anche artefice del celeberrimo Labirinto di Fontanellato, il più grande dedalo esistente, composto da circa 200mila piante di bambù e realizzato in provincia di Parma nel 2015.

LE PASSIONI DI FRANCO MARIA RICCI

Risale a pochi minuti fa la notizia della sua scomparsa, all’età di 82 anni: un evento che lascia sgomenti quanti ne apprezzavano la creatività trasversale, che lo portò, negli anni Sessanta, a tuffarsi a capofitto nell’editoria, pubblicando come primo titolo il Manuale Tipografico di Giambattista Bodoni ‒ a riprova di un interesse mai sopito nei confronti della grafica ‒, ristampando, nel 1970, l’Encyclopédie curata da Diderot e D’Alembert, e dando forma alla iconica rivista FMR, ispirata alle sue iniziali e divulgata fino al 2004.

Collezionista esperto e lungimirante, Franco Maria Ricci trovò nel dialogo fra le svariate discipline artistiche e visive il terreno ideale su cui muovere i propri passi, lasciandosi guidare, senza alcun timore, dalle sue fonti di ispirazione ‒ Bodoni e Borges sono fra gli esempi più illustri ‒ e dando forma a una storia, personale e professionale, nata da intrecci che hanno lasciato il segno.

Sky Arte renderà omaggio a Franco Maria Ricci mandando in onda, alle 18:50 di venerdì 11 settembre, il documentario Franco Maria Ricci ‒ La Bellezza Inevitabile. Le sue parole si alternano alle interviste ad alcuni dei personaggi che hanno condiviso con lui parte del cammino personale e professionale – tra i quali il regista Bernardo Bertolucci, lo storico dell’arte Vittorio Sgarbi, gli editori Feltrinelli, Hoepli e Taschen e il direttore del Musée d’Orsay Guy Cogeval – e che descrivono Ricci come un grande conoscitore della bellezza in tutte le sue forme, un sognatore tenace, un intellettuale raffinato, ma anche, semplicemente, un caro amico.