Philippe Daverio è stata una delle voci più amate e coinvolgenti dell'arte italiana. Autore eclettico e dallo stile inconfondibile, è scomparso la scorsa notte a causa di una grave malattia.
Era considerato uno dei volti più amati della cultura e dell’arte italiana. Philippe Daverio, lo storico dell’arte noto per il suo stile eclettico e coloratissimo, è scomparso la scorsa notte all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano all’età di 71 anni.
Nato da padre italiano in Francia nel 1949, lo studioso, scrittore e curatore si trasferisce in Italia per gli studi universitari, frequentando il corso di Economia e Commercio presso l’Università Bocconi di Milano. Diverse le gallerie da lui dirette nel capoluogo meneghino a partire dagli anni Settanta. Nel 1981 fonda la casa editrice Edizioni Philippe Daverio, mentre nel 1993 è insignito della carica di assessore alla Cultura del Comune di Milano, ruolo che ricoprirà fino al 1997.
Moltissime le pubblicazioni firmate nel corso della sua attività, ultima delle quali il libro La mia Europa a piccoli passi. Autore versatile e di grande passione, ha contribuito a diffondere l’arte e la cultura al grande pubblico, attraverso un approccio alla divulgazione sempre divertito e coinvolgente.
“Con Philippe Daverio scompare uno dei grandi protagonisti della vita culturale di Milano degli ultimi decenni”, ha dichiarato sui suoi canali social il sindaco della città Giuseppe Sala. “Daverio è stato un innamorato di Milano cui ha sempre dato la forza della sua originalità e della sua competenza, dal Comune alla Scala fino al Museo del Duomo e a Brera. L’ho visto all’opera in tanti frangenti, non sempre ho condiviso le sue posizioni, ma mi ha sempre colpito la sua libertà di pensiero. Soprattutto Milano e l’Italia devono allo spirito internazionale e alla capacità comunicativa di Philippe la sua lotta in difesa del bello e dell’arte del nostro paese di cui fu un instancabile e geniale divulgatore”.