Pittore statunitense con base a Napoli, Ryan Mendoza è al centro di un doppio progetto espositivo: una mostra ispirata al tema dell'abitare, in apertura negli spazi esterni di Palazzo Reale e della nuova Luigi Solito Galleria Contemporanea.
Il concetto di casa è un filo conduttore che percorre l’intera carriera di Ryan Mendoza. Nella sua pittura, le mura domestiche diventano metafora del nucleo familiare, riflessione sui paradigmi dell’essere, punto di partenza e, nondimeno, di ritorno. Non stupisce, dunque, che l’ultimo – ambizioso – progetto espositivo dell’artista statunitense ripercorra e porti a nuovi livelli la riflessione su questi temi, grazie alla collaborazione con due location d’eccezione della città di Napoli.
Stiamo parlando di Almost Home, la (doppia) rassegna ospitata negli ambienti esterni di Palazzo Reale e nella sede della Luigi Solito Galleria Contemporanea – il nuovo centro artistico recentemente inaugurato negli spazi abbandonati dell’ex Lanificio.
Curato da Maria Chiara Valacchi, e promosso dalla Fondazione Morra Greco, il progetto parte proprio dal cortile di Palazzo Reale. È qui, in dialogo con la storia dell’edificio, che sarà aperta al pubblico domani (15 settembre) la vecchia casa di Rosa Parks – la donna afroamericana divenuta famosa per aver rifiutato di cedere il posto su un autobus a un bianco negli Stati Uniti.
Acquistata dallo stesso Mendoza prima della sua demolizione, l’abitazione è stata smontata e ricostruita come simbolo contro la segregazione razziale: un monumento “vivo”, insomma, allestito con intenzioni educative e pedagogiche.
Inserita nell’ambito del più ampio progetto Global Forum for Education and Integration, la mostra continuerà (fino al 31 dicembre) negli spazi della nuova galleria di Luigi Solito. In questa occasione saranno presentati una serie di dipinti modulati a parete, realizzati dall’artista su vecchie carte da parati. Il risultato è la creazione di un “paesaggio” in cui pubblico e privato si confondono: la galleria diventa casa, e il visitatore abitante di uno spazio sconosciuto eppure sorprendentemente familiare.
[Immagine in apertura: Rosa Parks House in Berlin, March 2017, copyright Fabia Mendoza]