Da Londra alla Calabria per studiare architettura: ecco il “South learning”

28 Ottobre 2020


Arrivano dalla Facoltà di Architettura della London Metropolitan University i quindici studenti che dal 1° ottobre scorso, e per un intero trimestre, prendono parte a una speciale esperienza formativa in Calabria. Ad accoglierli è il paese di Belmonte Calabro — meno di 2000 abitanti, in provincia di Cosenza —, dal 2016 sede di un workshop annuale legato ai temi del riuso, del recupero e dello spopolamento, coordinato da La Rivoluzione delle Seppie, realtà che si occupa della riattivazione culturale di aree marginali del territorio calabrese.

In questo particolare anno, segnato dalla pandemia, il tradizionale laboratorio estivo è stato sostituito da una sessione digitale e da una residenza in loco, che hanno avuto luogo nel mese di agosto. Sulla scia del crescente ricorso alla didattica a distanza, che si registra su scala globale, e in coerenza con lo spirito di scambio e incontro che contraddistingue l’intero progetto fin dal debutto, per gli ultimi mesi del 2020 La Rivoluzione delle Seppie ha deciso di promuovere un’esperienza di “South Learning”.

ASPIRANTI ARCHITETTI DA LONDRA A BELMONTE CALABRO

In una fase storica in cui al distanziamento fisico si affianca la possibilità di usufruire delle tecnologie digitali come mai prima d’ora, anche il temporaneo apprendimento di una disciplina come l’architettura da remoto può acquisire una “forma inedita”. A Belmonte Calabro, ad esempio, si sta traducendo nell’opportunità per gli studenti di conoscere in prima persona un contesto sociale e urbano distante dai ritmi e delle peculiarità della metropoli. Nel corso di questi mesi, i futuri architetti seguono le lezioni da remoto, vivono nelle case nel centro storico del paese, hanno accesso ai laboratori artigianali locali e alla Casa di Belmondo, dove possono svolgere le loro attività come se si trovassero in un qualsiasi coworking.

Per gli organizzatori, tale esordio potrebbe essere seguito da esperienze analoghe nel prossimo futuro, acquisendo così una frequenza regolare a Belmonte Calabro. Una modalità che consentirebbe al borgo di ospitare periodicamente un certo numero di “studenti-abitanti temporanei”, i quali avrebbero l’occasione di seguire i propri studi e, nello stesso tempo, di confrontarsi con la popolazione locale e comprendere le risorse, le potenzialità e le criticità delle cosiddette “aree marginali”.  Sempre più meritevoli, anche in Italia, di essere osservate e vissute come “luoghi del possibile”.

[Immagine in apertura: Photo credits La Rivoluzione delle Seppie]