Chi era Damien Hirst prima di diventare uno degli artisti più influenti e quotati al mondo? Se lo chiede la nuova mostra della Newport Street Gallery di Londra: un percorso di oltre cinquanta opere dedicate agli anni studenteschi e alle sperimentazioni giovanili del pittore e scultore britannico.
Le fasi iniziali della carriera di Damien Hirst sono forse quelle meno conosciute all’interno del folgorante percorso dell’artista inglese. Noto soprattutto per i suoi lavori controversi e provocatori – su tutti i corpi di animali sotto formaldeide o il celeberrimo teschio ricoperto di diamanti –, l’ex “enfant prodige” degli Young British Artists conserva, in realtà, una delle parabole più affascinanti e significative della scena artistica contemporanea: un percorso fatto di tentativi, cadute e risalite, che la Newport Street Gallery di Londra prova oggi a mettere a fuoco.
Succede con End of a Century, la rassegna – appena inaugurata e visitabile fino al 7 marzo 2021 – tutta dedicata alle imprese giovanili, alla testardaggine e all’infinita passione creativa di questo genio ribelle dell’arte britannica. Uno che, si potrebbe dire, l’arte “britannica” l’ha addirittura inventata, almeno nella sua accezione contemporanea: basta pensare alla formidabile mostra studentesca Freeze, l’evento da lui stesso organizzato nel 1988 con amici e colleghi del Goldsmiths College della capitale inglese.
Ricca di oltre cinquanta lavori selezionati dalla fine degli anni Ottanta, la rassegna ripercorre le sperimentazioni pittoriche e scultoree dell’artista nato a Bristol: tentativi inquieti e turbolenti, proposti per la prima volta in un percorso espositivo unico e completo.
Ammirando i pezzi in mostra emergono opere mai prima d’ora esposte al pubblico, così come lavori ben noti, che hanno contribuito ad accrescere la fama e il clamore intorno al protagonista. Dagli assemblaggi con scarti di legno come Expanded from Small Red Wheel agli studi spaziali di Boxes, primo tentativo di uscire dalla superficie piana della tela; dai dipinti con i famosi “puntini” (risalenti al 1986) alle opere più concettuali come Avoid me. In ognuno dei lavori in mostra i temi della morte, dell’amore e della natura si alternano in maniera evidente, offrendo uno sguardo “dietro le quinte” sulla vita e sull’opera dell’artista, prima di diventare Damien Hirst.
[Immagine in apertura: Myth Explored, Explained, Exploded, 1993. Photographed by Prudence Cuming Associates © Damien Hirst and Science Ltd. All rights reserved, DACS 2020]