Come potrebbe esistere Pinocchio in un mondo minacciato dalla deforestazione? E dove sarebbe approdato Robinson Crusoe in un mare solcato da intere isole di plastica? Da questi interrogativi si è sviluppato il libro di Studio Rebigo: un mix di illustrazioni e dati scientifici oggetto di una campagna di crowdfunding.
Come sarebbero le fiabe più celebri, quelle che tutti conosciamo sin da piccoli, se dovessero essere riscritte oggi, in un’epoca dominata da cambiamenti climatici inesorabili, destinati a modificare per sempre gli equilibri dell’ecosistema? A domandarselo sono stati i membri dello Studio Rebigo, realtà genovese attiva dal 2015 che, in collaborazione con Francesco Martinelli, autore per National Geographic, ha dato vita a una campagna di crowdfunding per trasformare in realtà il proprio libro autoprodotto.
Quello che c’era una volta ‒ il volume oggetto della raccolta fondi in corso fino al 30 ottobre ‒ è composto da 23 fiabe e racconti della tradizione riletti sulla base degli stravolgimenti ambientali che stanno segnando le sorti del nostro pianeta. Un mix di illustrazioni, affidate a diversi autori, e dati scientifici ‒ resi ancora più lampanti dall’uso delle infografiche ‒ che accosta fantasia e realtà, rivolgendosi non solo a un pubblico giovane, chiamato a far fronte alle emergenze del domani, ma a lettori di tutte le età.
La narrazione si sviluppa attorno a quattro nuclei che sintetizzano le urgenze odierne ‒ riscaldamento globale, deforestazione, inquinamento da plastiche e urbanizzazione ‒, immaginando i personaggi delle fiabe alle prese con i rifiuti che inquinano le acque del mare, con crisi energetiche e con foreste che hanno lasciato spazio al deserto. Studio Rebigo rivolge a ragazzi e adulti una chiamata all’azione, dando un nuovo, impellente significato a quel “c’era una volta” che tutti abbiamo ascoltato, e pronunciato, centinaia di volte.
[Immagine in apertura: Quello che c’era una volta. La Sirenetta, credits Studio Rebigo]