Al Teatro degli Arcimboldi di Milano l’arte di Monet in versione multimediale

31 Ottobre 2020


Si viaggia nel tempo e nello spazio, annullando le distanze fra le epoche e i luoghi, visitando la mostra multimediale Claude Monet – The Immersive Experience, aperta fino al 13 dicembre prossimo al Teatro degli Arcimboldi di Milano. La produzione dell’influente artista francese, tra i maestri indiscussi della corrente impressionista, è al centro di questo speciale progetto espositivo che, attraverso il sapiente impiego di tecnologie avanzate, consente di immergersi all’interno di alcuni dei suoi capolavori.

L’esperienza immersiva proposta dalla mostra, infatti, riunisce nella sede milanese le opere più rappresentative della carriera di Monet, efficacemente presentate attraverso un innovativo sistema di proiezione 3D mapping. Il percorso di visita, scandito dal racconto biografico e della narrazione dei luoghi che hanno fatto da scenario all’esistenza dell’autore, può essere goduto da diversi punti di vista: in piedi, seduti, sdraiati a
terra, in un caledoiscopio di suggestioni visive e sonore.

DAL GIARDINO DI GIVERNY ALLE ATMOSFERE URBANE

Lo slancio innovativo che caratterizzò la parabola artistica di Monet può essere pienamente rintracciato nelle peculiarità del suo stile: dall’osservazione diretta della realtà presero forma dipinti composti da una molteplicità di tratti di differenti tonalità, realizzati attraverso gesti rapidi. Massima l’attenzione destinata alla luce: gli impressionisti si prodigarono per coglierne tutte le rifrazioni e restituirne così la mutevolezza, lo splendore, la vivacità e la capacità di incidere nella percezione della realtà. Una delle serie che consente di cogliere con immediatezza questo metodo è, probabilmente, quella composta dalla trenta tele che Monet dedicò alla Cattedrale di Rouen: l’architettura religiosa venne ripetutamente indagata allo scopo di scandagliare le infinite variazioni di luci e colori, nel corso del giorno e in condizioni meteo eterogenee.

L’interesse verso la natura è un altro dei filoni tematici presi in esame dalla mostra, che ai visitatori permette anche di “raggiungere” uno degli indirizzi d’elezione della vita di Monet: la sua dimora a Giverny, con l’amato giardino, il leggendario “ponte giapponese” e lo stagno delle ninfee. Verso queste piante, in particolare, il pittore sviluppò un’autentica “predilezione”, arrivando a ritrarle in tutte le stagioni in più di 250 tele. E, naturalmente, in Monet – The immersive experience non manca l’opportunità di godere della loro bellezza, proprio come fu per il pittore.