Dante Alighieri raccontato dalle nuove tecnologie: succederà a Firenze

27 Ottobre 2020

Cenacolo di Santa Croce, Firenze, photo zepstudio

Il viaggio ultraterreno di Dante Alighieri continua a ispirare nuove esperienze culturali, testimoniando l’attualità del suo messaggio e la possibilità di elaborarne modelli di lettura, di conoscenza e di interpretazione sempre al passo con i tempi. Ne abbiamo avuto una prima prova tangibile durante il lockdown, quando il debutto dell’appuntamento che d’ora in poi assumerà frequenza annuale, il Dantedì che si terrà ogni 25 marzo, ha assunto declinazione digitale originando una maratona in streaming.

In attesa di conoscere il calendario ufficiale, redatto dal MiBACT, delle celebrazioni promosse a settecento anni dalla morte del Sommo Poeta, continua a comporsi il quadro delle iniziative che potrebbero farne parte. Rientra nel novero dei progetti culturali candidati Dante. Il Poeta Eterno di Felice Limosani, che sarà visitabile nel Complesso Monumentale di Santa Croce, a Firenze, dal 14 settembre 2021 al 10 gennaio 2022. Il punto di partenza scelto dall’artista, che con la sua produzione opera nel solco dell’integrazione fra le discipline umanistiche la cultura digitale, l’arte e il design, è l’attualizzazione delle celebri incisioni che il pittore francese Gustave Doré dedicò alla Divina Commedia.

TECNOLOGIE DIGITALI E DIVINA COMMEDIA

La digitalizzazione di 135 tavole eseguite da Doré, messe a disposizione dalla Fondazione Alinari Firenze, rappresenta infatti la prima fase del processo concepito da Limosani, autore di un progetto multimodale – e non solo multimediale – che prenderà la forma di una “mostra fisica”. I suoi contenuti, inoltre, potranno confluire nella didattica digitale o essere veicolati nell’ambito di attività sociali e di cura ospedaliera, intercettando così una pluralità di ambiti sociali. Si tratta di una peculiarità del progetto sulla quale ha fornito dettagli lo stesso artista, sottolineando che “il patrimonio storico culturale può essere attualizzato e condiviso come esperienze multidisciplinari che si intrecciano in ambito museale, didattico e sociale, giungendo a coniugare cultura, educazione e solidarietà. Emancipandosi dai vecchi modelli e con un approccio scientificamente rigoroso si può anche sconfinare nell’intrattenimento e nella spettacolarità per diffondere cultura e conoscenza di qualità a un maggior numero di persone“.

Per quanto attiene la mostra in Santa Croce, luogo fiorentino della memoria condivisa e spazio dantesco per eccellenza, il percorso espositivo previsto, articolato su tre livelli di esposizione, si snoderà tra il Chiostro del Brunelleschi, la Cappella Pazzi, la Cripta e il Cenacolo di Santa Croce (nell’immagine in apertura, photo zepstudio). A scandirlo saranno immagini statiche retro illuminate, immagini animate con proiezioni e il ricorso alla realtà virtuale: un mix di stimoli e di suggestioni che promettono di dare vita a “una fruizione intimistica e contemplativa abbinata all’esperienza interattiva e digitale“.