Articolata in cinque sezioni tematiche, la mostra "I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori" sarà aperta a Roma dal 14 ottobre al 29 giugno prossimi. I visitatori avranno l'opportunità di prendere parte a un viaggio a ritroso nel tempo alla scoperta dei nuclei collezionistici riuniti nella prestigiosa collezione Torlonia, complessivamente formata da 620 sculture antiche.
Non è azzardato affermare che la mostra I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori, in programma dal 14 ottobre 2020 al 29 giugno 2021 nello spazio espositivo dei Musei Capitolini a Villa Caffarelli, a Roma, è uno degli appuntamenti più attesi della stagione espositiva autunnale. Una tesi confermata da alcune riflessioni di Salvatore Settis, co-curatore di questo progetto espositivo e responsabile del progetto scientifico di studio e valorizzazione dell’intera collezione Torlonia. Il noto archeologo e storico dell’arte nel catalogo che accompagna la mostra scrive infatti che “(…) non basta dire che questo è il più grande insieme di sculture di età classica in mani private, né sciorinarne una per una le molte virtù; si deve aggiungere che da decenni la raccolta, per eventi che qui non è il luogo di ripercorrere, non era visitabile. La più rappresentativa collezione privata di arte antica nella città che più ne è ricca, Roma, è stata dunque a lungo anche la più nascosta: l’aspro contrasto fra la sua importanza e il suo segreto spiega la leggenda che intorno a essa si è venuta formando, e le aspettative che in tutto il mondo circondano questo suo uscire dall’ombra“.
Una “leggenda” sulla quale getta finalmente nuova luce l’importante esposizione capitolina, in occasione della quale sono riunite oltre 90 opere scultoree, fra cui statue, sarcofagi, busti, rilievi ed elementi decorativi. Si tratta di pezzi appartenenti alla prestigiosa collezione Torlonia, complessivamente composta da 620 pezzi rinvenuti nel corso degli scavi archeologici effettuati nell’Ottocento, nelle proprietà Torlonia, o provenienti da altre nuclei collezionistici privati.
L’allestimento progettato dallo studio David Chipperfield Architects Milano è dichiaratamente ispirato al Catalogo del Museo Torlonia, datato 1884-1885, dal quale viene ripresa l’idea della collocazione delle sculture “su uno sfondo omogeneo scuro, così da farle emergere singolarmente ed esposte su sfondi diversi colorati così da farle risaltare collettivamente, come parte di un racconto“. La narrazione proposta si articola in cinque capitoli, al duplice scopo di ripercorrere l’evoluzione della prestigiosa collezione nel tempo e di collocare le sculture alla fase storica di appartenenza.
L’incipit del percorso espositivo è affidato alla sezione intitolata Il Museo Torlonia, in cui viene ricostruita la vicenda storica di tale istituzione, che dal 1859 aveva sede in uno stabile di via della Lungara. L’attenzione si concentra quindi sulle campagne archeologiche promosse nelle proprietà di famiglia dal Principe Giovanni Raimondo Torlonia e dal figlio Alessandro. Proprio a quest’ultimo si deve la fondazione del Museo Torlonia, nel quale confluirono anche due grandi nuclei risalenti al XVIII secolo: le raccolte di Villa Albani e i marmi rinvenuti nello studio capitolino dello scultore Bartolomeo Cavaceppi. L’analisi storica e artistica prosegue quindi nei due capitoli conclusivi, La collezione di antichità di Vincenzo Giustiniani (secolo XVII) e Le collezioni di antichità dei secoli XV–XVI, in cui su un tavolo con ripiano di porfido viene esposta una copia del sontuoso volume del Museo Torlonia risalente al 1884: in queste pagine antiche vengono riprodotte in fototipia tutte le 620 sculture dell’istituzione. In attesa di una visita alla mostra, è possibile visionare una sua anteprima fotografica qui.
[Immagine in apertura: Vista dell’allestimento della mostra I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori. Roma, Musei Capitolini – Villa Caffarelli. Photo Oliver Astrologo – © Fondazione Torlonia, Electa, Bvlgari]