Pioniera dell'arte femminista, Judy Chicago è protagonista di un nuovo progetto virtuale. Una serie di installazioni “effimere” osservabili attraverso l'uso del proprio dispositivo digitale.
Artista, femminista, educatrice. Judy Chicago è una vera e propria icona dell’arte contemporanea americana: una personalità che ha fatto della propria ricerca uno strumento per ravvivare e volgere verso nuovi orizzonti il dibattito sul ruolo delle donne nel sistema artistico del nostro tempo.
Celebrata per opere come The Dinner Party – l’installazione realizzata nel 1979 e dedicata alle grandi figure femminili della cultura occidentale –, la poliedrica artista – tra le protagonste del recente fumetto di Valentina Grande ed Eva Rossetti – è tornata nuovamente sotto i riflettori con un nuovo progetto “virtuale”: un “esperimento” in realtà aumentata, organizzato in collaborazione con la fondazione non profit berlinese LAS – Light Art Space.
Lanciato online lo scorso 10 novembre, il progetto – dal titolo Rainbow AR – è il primo dell’artista completamente pensato per la sfera digitale. Fruibile attraverso l’apposita applicazione, l’opera è una continuazione di Atmospheres, la serie di performance effimere risalenti alla fine degli anni Sessanta: vere e proprie ambientazioni “magiche” rese possibili attraverso l’impiego di fuochi d’artificio e fumo colorato.
Pensato per allietare il tempo degli utenti durante il lockdown, il progetto aggiunge una nuova tappa a quella prima produzione, grazie a “sculture di fumo” osservabili in alta definizione sullo schermo del proprio dispositivo. In questo modo i paesaggi colorati dell’artista si palesano agli occhi dello spettatore in versione privata, per di più accompagnati dalle composizioni di Colin Bailey, il musicista incaricato di tradurre in suoni i movimenti fluttuanti evocati dai giochi di fumo. Un arcobaleno “artistico” nella propria abitazione.
[Immagine in apertura: Judy Chicago, Purple Atmosphere, 1969. Fireworks performance. Performed at Santa Barbara Beach, Santa Barbara, CA © Judy Chicago/Artists Rights Society (ARS), New York. Photo courtesy of Through the Flower Archives. Courtesy of the artist; Salon 94, New York; and Jessica Silverman Gallery, San Francisco]