La Triennale di Milano presenta la “23ª Esposizione Internazionale”. Si terrà dal 20 maggio al 20 novembre 2022 e sarà intitolata “Unknown Unknowns”. Un omaggio all'ignoto e a quello che non sappiamo di non sapere.
“Conosciamo solo un piccolo 5% dell’universo, del fondo degli oceani, della nostra coscienza e di molti altri ambiti. La ’23a Esposizione Internazionale’ sarà una esplorazione e ci confronterà con l’emozione del cercare, del sorprendersi, del sentirsi fragili davanti alla vastità di ciò che ci sfugge: questo simbolico 95% di mondi sconosciuti con cui ci misuriamo”. Ha scelto queste parole Ersilia Vaudo per illustrare il grande appuntamento in arrivo nel 2022 alla Triennale di Milano.
Presentato recentemente in una conferenza stampa a cui sono intervenuti il Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo Dario Franceschini, il presidente dell’istituzione meneghina Stefano Boeri e altre figure di spicco dello scenario politico e culturale milanese e nazionale, l’evento – in programma dal 20 maggio al 20 novembre – sarà dedicato ai temi dell’ignoto e del (non) sapere. Da qui il titolo, poetico ed eloquente, Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries, un richiamo alla limitatezza della condizione umana all’interno di un universo che cambia e che, soprattutto in un periodo complesso come quello che stiamo vivendo, dimostra la nostra fragilità rispetto a una condizione che credevamo invincibile ed eterna.
Non è un caso che la curatrice dell’edizione in arrivo sia proprio Ersilia Vaudo, figura più affine all’ambito delle scienze che a quello dell’arte tout court. Astrofisica e Chief Diversity Officer all’Agenzia Spaziale Europea (ESA), sarà lei – supportata da un advisory board di prestigio e dall’architetto Francis Kéré, incaricato dell’allestimento – a coordinare eventi e argomenti del vasto progetto, rendendo l’Esposizione un luogo di dibattito e confronto.
Promossa da Triennale Milano con il Bureau International des Expositions – che il 1° dicembre 2020 ha ufficialmente riconosciuto la manifestazione –, la 23a Esposizione Internazionale vuole essere un’introduzione a tutto quello che, per secoli, abbiamo ignorato di ignorare, invitando artisti, designer, architetti, drammaturghi e musicisti a inventare un nuovo approccio allo sconosciuto. Ecologia, scienza, architettura, arte e design si intrecceranno all’interno di un dialogo a più voci, riassunto principalmente nella mostra tematica e in una serie di partecipazioni internazionali: voci e figure provenienti da diversi Paesi del mondo, chiamati a offrire il loro punto di vista sulla realtà e sui misteri che la caratterizzano.
“La ’23a Esposizione Internazionale’, ‘Unknown Unknowns’, sarà un’occasione per portare avanti una riflessione collettiva sul futuro prossimo”, ha affermato nella conferenza di presentazione Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano. “Con ‘Broken Nature‘ abbiamo raccontato come i legami che uniscono gli uomini all’ambiente naturale nel corso degli anni siano stati profondamente compromessi, se non completamente distrutti. Il tempo presente e l’epidemia ci hanno trasmesso una profonda fragilità, dovuta anche alla consapevolezza che la sfera dei fenomeni che non conosciamo – e che non sapevamo di non conoscere – si è enormemente ampliata“.
“L’umanità intera si trova di fronte a una sfida che è insieme quella di ampliare la conoscenza – delle leggi dell’universo e della natura, del mondo vitale delle piante e degli animali, dei continenti sommersi della psiche e degli oceani – e di cambiare prospettiva sul ruolo che la nostra specie avrà nel decidere il futuro del pianeta Terra. Una sfida bellissima e difficile che Triennale, come sempre ha fatto nella sua storia, vuole trasformare in una riflessione collettiva e propositiva”.
[Immagine in apertura: La facciata della Triennale di Milano © Triennale Milano – photo Gianluca Di Ioia]