All’asta la collezione privata di Christo e Jeanne-Claude

18 Dicembre 2020

Christo_JeanneClaude_48HowardNY Photo by Wolfgang Volz © The Estate of Christo V. Javacheff

L’avventura d’amore di Christo e Jeanne-Claude è senza dubbio una delle più affascinanti e romanzate della storia dell’arte. Nati lo stesso giorno, il 13 giugno 1935, i due si incontrarono a Parigi in seguito a una curiosa circostanza. Galeotto fu il ritratto commissionato dalla madre di lei, Précilda de Guillebon, a tale Christo Javašev: un giovane e squattrinato artista bulgaro scappato dal suo Paese d’origine per fuggire al regime comunista.

Da lì la scintilla, trasformata in amore solo più tardi, quando Jeanne-Claude lascerà il compagno Philippe Planchon proprio per l’artista, inizialmente invaghito della sorella Joyce. Insomma, una trama degna del miglior romanzo rosa, culminata l’11 maggio 1960 con la nascita del figlio Cyril e l’inizio di una serie di collaborazioni mai interrotte. Al 1962 risale la prima opera monumentale a quattro mani. Al 1964, invece, è datato il trasferimento della famiglia negli Stati Uniti. Gli interventi si moltiplicano negli anni, la cifra stilistica si consolida e gli “impacchettamenti” diventano una realtà nota al grande pubblico, facendo entrare Christo e Jeanne-Claude nella storia.

Cavalcando il mito della celebre coppia, e a pochi mesi dalla scomparsa di Christo, Sotheby’s annuncia Unwrapped – The Hidden World of Christo and Jeanne-Claude, la grande asta in programma a Parigi il prossimo febbraio. Un evento attesissimo per le opere in vendita, e per il carattere intimo e personale da cui esso prende le mosse.

LA COLLEZIONE D’ARTE DI CHRISTO E JEANNE-CLAUDE

Saranno quasi quattrocento i lotti in vendita, testimonianze degli affetti e della vita privata della coppia. Al centro dell’operazione vi è infatti la grande collezione di dipinti, disegni e sculture donati al duo da alcuni dei più grandi rappresentanti dell’arte del XX secolo: da Lucio Fontana – amico di lunga data di Christo, incontrato per la prima volta a Milano nel 1963, e qui presente con un Concetto Spaziale dedicato a Jeanne-Claude – a Claes Oldenburg – compagno di stanza nello storico Chelsea Hotel, crogiolo di artisti e musicisti negli anni Sessanta. L’opera di quest’ultimo, dal titolo Bacon and Egg, Ice Cream and Beef Steak, sarà accompagnata in listino dai lavori di Yves Klein, Mimmo Rotella, Marcel Duchamp, Nam June Paik, Andy Warhol e molti altri. Autori che intrecciarono la loro biografia e la loro carriera con quella del duo, intessendo rapporti di stima e di amicizia che sarebbero durati in molti casi per tutta la vita.

Le opere della collezione, fino a ora custodite nella casa della coppia a New York, saranno inoltre affiancate da una selezione di bozzetti e lavori degli stessi Christo e Jeanne-Claude: tra gli altri i disegni del celeberrimo Pont Neuf Wrapped e The Umbrellas – migliaia di ombrelloni blu e gialli “piantati” nel 1991 tra il Giappone e la California.

IL PROGETTO PER L’ARCO DI TRIONFO

L’iniziativa di Sotheby’s assume ancora più importanza se pensata in relazione all’evento in calendario nel mese di settembre 2021, quando sarà inaugurata la prima opera postuma di Christo, posticipata a causa della pandemia. Stiamo parlando de L’Arc de Triomphe, Wrapped (Project for Paris, Place de l’Étoile – Charles de Gaulle). Concepita originariamente nel 1962 insieme a Jeanne-Claude, l’opera – realizzata in sinergia con il Centre Pompidou e il Centre des Monuments Nationaux – prevede l’“impacchettamento” di uno dei più iconici monumenti della capitale francese: l’Arco di Trionfo, avvolto da circa 270mila metri quadrati di tessuto blu e argento riciclabile.

[Immagine in apertura: Christo and Jeanne Claude, 48 Howard NY. Photo by Wolfgang Volz © The Estate of Christo V. Javacheff]