Le grandi libertine della storia in un nuovo graphic novel

10 Dicembre 2020

Parle-moi d’amour. Vite esemplari di grandi libertine. Vanna Vinci (Feltrinelli, 2020)

Siamo abituati ad associare il termine “libertino” solamente alla sfera maschile. D’altronde la storia è piena di uomini noti al grande pubblico per le loro avventure amorose: personaggi straordinariamente romanzati nel corso dei secoli, arrivati fino a noi come intrepidi conquistatori. Ma cosa succede se invertiamo i ruoli? Siamo davvero sicuri che, al di là della nostra forma mentis a impronta patriarcale, non si nascondano pagine di storia in cui è la donna a dettare le regole del gioco?

A rinfrescarci le idee, abbattendo vecchi tabù e banali moralismi, è oggi la fumettista e illustratrice Vanna Vinci, autrice di un nuovo graphic novel interamente dedicato alle vicende delle grandi libertine della storia: donne realmente esistite e qui riproposte attraverso la magia della parola disegnata.

UN TUFFO NELLA BELLE ÉPOQUE

Parle-moi d’amour – questo il titolo del volume, portato in libreria da Feltrinelli (nell’immagine in apertura un dettaglio della copertina) – presenta un’affascinante “galleria” di ritratti di leggendarie protagoniste della Belle Époque. Disprezzate e al contempo adorate nella loro epoca, le sette protagoniste del libro sono descritte all’interno di altrettanti capitoli, ognuno dei quali impostato a mo’ di intervista tra l’autrice e le singole figure.

Dalle gesta erotiche di La Païva – la cortigiana più famosa durante il regime di Napoleone III – ad Apollonie Sabatier – la donna che fece perdere la testa a Charles Baudelaire. E poi ancora Cora Pearl, Valtesse de La Bigne, Émilienne d’Alençon e Carolina Otero: donne di grande fascino, che scelsero il piacere e il lusso come stile di vita, manifestando la loro indipendenza (psicologica ed economica) a dispetto di un contesto tutt’altro che paritario.

LE PAROLE DI VANNA VINCI

L’idea di scrivere un libro sulle libertine è nata dopo aver letto alcuni libri biografici che trattavano delle vite e dei caratteri di queste grandi cortigiane vissute a Parigi tra la metà dell’Ottocento e la Prima Guerra Mondiale”, racconta l’autrice. “Donne diventate famose per essersi arricchite e affrancate da una vita di povertà e di schiavitù, vendendo favori sessuali a uomini ricchissimi pronti a spendere qualsiasi cifra pur di passare anche solo mezz’ora in loro compagnia. L’intento era raccontare le vite scandalose e avventurose, ma soprattutto lo spirito libero da convenzioni sociali, di queste donne davvero eccezionali. Insomma, riportarle in vita e farle parlare di sé. D’altro canto mi interessava ricostruire la vita a Parigi, in quel periodo mitico definito come Belle Époque”.

Le protagoniste del libro“, continua Vanna Vinci, “sono donne che venivano tutte da situazioni e infanzie di grande povertà e di abusi. Nonostante questo, con vitalità, intelligenza e incredibile spirito di adattamento, sono riuscite a rendersi autonome, a studiare e ri-crearsi per diventare delle vere leggende e vivere la vita che volevano. Sono rimasta stregata dalla loro volontà di emanciparsi e di non farsi governare dal mondo maschile, dalla loro abilità e audacia nel muoversi in ambienti di alto livello sociale, artistico e intellettuale, ma soprattutto dall’amore che provavano, senza pentimenti, prima di tutto per loro stesse”.