La storia della fotografia raccontata da piante e fiori

14 Dicembre 2020

Richard Learoyd, Large Poppies, 2019©the Artist. Image courtesy of Michael Hoppen Gallery

Le radici della fotografia. Suona così la traduzione letterale di Unearthed: Photography’s Roots, la nuova mostra che indaga il rapporto tra natura e arte dello scatto. Recentemente aperta al pubblico della Dulwich Picture Gallery di Londra, la rassegna (visitabile fino al 9 maggio 2021) è una lunga e meditata ricognizione sulle evoluzioni del medium fotografico dal 1840 a oggi. Unico filo conduttore, appunto, la sfera naturale: piante, fiori ed elementi botanici immortalati nel corso dei secoli e in base alle soggettività dei singoli autori.

Sono oltre un centinaio le opere in mostra, realizzate da trentacinque fotografi internazionali: maestri dello scatto come Robert Mapplethorpe, pionieri assoluti di questa tecnica come William Henry Fox Talbot, e nomi che ai più suoneranno nuovi per quanto poco conosciuti – come quello di Kazumasa Ogawa.

OBIETTIVO PUNTATO SULLA NATURA

Curata da Alexander Moore, la mostra – la prima ospitata dalla istituzione inglese dopo i mesi di lockdown – prende il via con le sperimentazioni di precursori come lo stesso Talbot e Anna Atkins. Quest’ultima, riconosciuta come una delle prime donne della storia a cimentarsi nei territori dell’ottava arte, è presente con una selezione di fotogrammi di alghe immortalate negli anni Cinquanta dell’Ottocento lungo la costa meridionale dell’Inghilterra. Esposte pubblicamente per la prima volta, le immagini sottolineano l’accuratezza dell’approccio di Atkins, e l’aspetto straordinariamente contemporaneo della sua ricerca nonostante la scarsa popolarità.

Dall’arte alla scienza è invece il “salto” imposto nella seconda sezione del percorso espositivo, dedicato a un’ammirevole serie di immagini realizzate per finalità di ricerca. In questo caso, la macchina fotografica diventa strumento di indagine per biologi e botanisti come Karl Blossfeldt e Charles Jones, autori di ritratti mozzafiato di boccioli, ortaggi e semi di varie famiglie di fiori.

Ben più noti al grande pubblico, infine, sono gli esiti offerti nell’ultimo capitolo del tragitto di visita. È qui che spiccano infatti le nature morte di Nobuyoshi Araki, Imogen Cunningham e Robert Mapplethorpe, artisti che seppero “antropomorfizzare” tulipani e orchidee, trasformandoli in simbolo erotici e di desiderio.

TRA FOTOGRAFIA E NATURA

[Immagine in apertura: Richard Learoyd, Large Poppies, 2019 © the Artist. Image courtesy of Michael Hoppen Gallery]