Quali furono le connessioni tra Sandro Botticelli e il contesto artistico in cui operò? E quali gli esiti della sua bottega, crogiolo di allievi del grande pittore? Questi, e molti altri temi, saranno al centro della grande rassegna in programma il prossimo anno al museo Jacquemart-André di Parigi.
Manca ancora molto a quello che si presenta come uno degli eventi artistici più imperdibili del 2021, eppure l’attenzione sulla mostra dedicata a Sandro Botticelli dal museo Jacquemart-André di Parigi sembra crescere già in queste ore.
In programma dal 10 settembre 2021, la rassegna – coordinata da Ana Debenedetti e Pierre Curie – raccoglierà circa quaranta opere del pittore fiorentino, simbolo per definizione dell’arte rinascimentale toscana. Moltissimi i dipinti che si preparano a giungere nell’istituzione parigina, forte di una collezione d’arte che vanta nomi eccellenti quali Canaletto, Paolo Uccello, Andrea Mantegna e altri riferimenti illustri del Quattrocento e del Cinquecento italiano.
Tra i capolavori già confermati, il Ritorno di Giuditta a Betulia del 1470 circa, il Ritratto di Giuliano de’ Medici – databile al 1478-1480 e conservato nella National Gallery of Art di Washington – e Fuga in Egitto, del 1510. Ma a essere celebrati non saranno solo i noti dipinti dell’artista di Firenze, quanto il ruolo che egli ricoprì nella società artistica del tempo.
Il percorso espositivo – allestito fino al 24 gennaio 2022 – coinvolgerà infatti una vasta selezione di lavori di contemporanei del protagonista: autori fiorentini su cui Botticelli ebbe una particolare influenza. In tal senso, obiettivo dell’evento è testimoniare la profonda autorevolezza del pittore già in vita, nonché le sue abilità “imprenditoriali” come proprietario di una bottega florida, ricca di allievi e idee in continuo fermento. Insomma, un progetto complesso, che punterà a sottolineare il legame tra Botticelli e la società in cui visse e lavorò.
[Immagine in apertura: Sandro Botticelli (1444 – 1510), La bella Simonetta, ca. 1475, Détrempe sur bois (peuplier), 82 x 54 cm © CC BY-SA 4.0 Städel Museum, Frankfurt am Main, dettaglio]