L’alfabeto e le ossessioni di Georges Simenon, inventore del commissario Maigret

4 Gennaio 2021

Alfabeto Simenon - Alberto_Schiavone, Maurizio Lacavalla. BD edizioni, 2020

Non è una storia di finzione. Non è una biografia. Ma forse è entrambe le cose messe insieme. Alfabeto Simenon è l’ultimo libro nato dalla collaborazione fra Alberto Schiavone e Maurizio Lacavalla: due autori provenienti da ambiti differenti (uno scrittore, l’altro fumettista) uniti per raccontare in maniera inconsueta – ma decisamente ispirata – vicende, scenari e personaggi riconducibili alla vita del “padre” del commissario Maigret.

IL LIBRO DI SCHIAVONE E LACAVALLA

Portato sugli scaffali da Edizioni BD, e impreziosito da una cura grafica da dieci e lode, il volume (nell’immagine in apertura un dettaglio della copertina) ripercorre in ventisei capitoli lati oscuri, frammenti di vita e ossessioni nascoste del noto autore belga – uno dei più tradotti della storia della letteratura.

Ognuno dei tasselli del racconto prende spunto da un elemento iconico relativo al maestro: donne, affetti famigliari, viaggi. Parole chiave – disposte in sequenza alfabetica – che servono a dare il via alla narrazione, intessuta di pagina in pagina con ritmo e tensione. Il risultato è un mosaico scomposto, non lineare, eppure fortemente suggestivo sulla parabola di Georges Simenon. Un sguardo sulla vita (sulle vite) vissute da un uomo che, come si legge nella prefazione al volume, “delle sue ossessioni si è fatto baldanzoso sostenitore e beffardo sceneggiatore”.

GEORGES SIMENON, ARTIGIANO DELLA PAROLA

Con Edizioni BD avevo già collaborato alla biografia di John Belushi, così quando mi hanno chiesto di proporgli un altro lavoro ho tirato fuori dalla mia valigia dei santi Georges Simenon”, racconta Schiavone.

Simenon è stato un grande romanziere e, insieme, il più efficace trascrittore della propria biografia. Avevo la necessità di spostare la camera e offrire ai lettori un’angolazione nuova, diversa, originale. La disinvolta capacità di Simenon nel rendere la sua parola sempre efficace è una grande lezione. Dire tanto utilizzando poco. La scelta dei vocaboli come forma sublime di artigianato”.