Fra i progetti architettonici più attesi del 2021 rientra la House of Hungarian Music. Progettata dallo studio giapponese Sou Fujimoto Architects, è in avanzato stato di costruzione all'interno di uno storico parco di Budapest.
Non solo concerti ed esibizioni dal vivo: mostre e progetti espositivi interattivi, laboratori di educazione musicale, incontri a tema e un’ampia gamma di iniziative ed esperienze destinate agli appassionati di musica saranno ospitati all’interno della nascente House of Hungarian Music di Budapest. L’edificio, prossimo all’ultimazione e tra i più attesi del 2021, è stato progettato dall’architetto giapponese Sou Fujimoto, autore in patria dello Shiroiya Hotel inaugurato il mese scorso.
Con il suo studio, Fujimoto si è aggiudicato il concorso internazionale per la realizzazione dell’opera, compresa nell’ambizioso programma di sviluppo Liget Budapest Project: intrapreso nella capitale ungherese, porterà al rinnovamento di un’area verde di 122 ettari che è destinata ad accogliere, nei prossimi anni, anche la nuova National Gallery of Hungary, su progetto dei giapponesi SANAA, e il Museum of Ethnography dello studio ungherese Napur Architect. L’attenzione, intanto, si concentra sulla House of Hungarian Music, con cui Fujimoto non solo ha avuto la meglio sui 168 progetti stati candidati al concorso, ma ha già conquistato importanti riconoscimenti, fra cui il World’s Best Use of Music in Property Development in occasione del 2020 Music Cities Award.
Inserita nel verde dell’esistente parco di Budapest, la HHM di Sou Fujimoto è contraddistinta da un’ampia copertura ondulata, intervallata da aperture di dimensioni variabili: a ispirarla l’idea di provare a tradurre visivamente, trasferendola nella scala architettonica, l’immagine di un’onda sonora provocata dalla vibrazione di un oggetto. La relazione fra il nuovo complesso e il verde ha rappresentato l’aspetto chiave del processo compositivo: “È incredibilmente stimolante lavorare in uno dei primi parchi pubblici al mondo e il compito di progettare l’edificio è stato particolarmente entusiasmante poiché non solo abbiamo creato un edificio, ma abbiamo anche portato l’esperienza del parco al suo interno“, ha affermato Fujimoto.
Il risultato è un’architettura concepita per armonizzarsi con il verde circostante, provvista di generose aperture vetrate laterali e completamente celata al di sotto della grande copertura circondata dagli alberi. Parallelamente sono state adottate soluzioni tecnologiche innovative e in larga parte mai utilizzate prima in Ungheria, come ha precisato lo stesso architetto: “Non ci sono angoli retti nella struttura del tetto, quasi non ci sono due elementi uguali. È tutto unico e la superficie è perforata da quasi 100 aperture progettate individualmente per far emergere gli alberi del parco; inoltre, in queste aperture sono stati installati pozzi di luce, che convogliano la luce fino ai livelli più bassi, contribuendo così a illuminare gli interni e a creare un’atmosfera unica“. L’apertura della House of Hungarian Music di Budapest è prevista nei prossimi mesi.
[Immagine in apertura: House of Hungarian Music, render. Photo credits Liget Budapest Project]