La storia del cagnolino dipinto da Manet

26 Gennaio 2021

Édouard Manet, Minnay © Drouot Estimations

Un barboncino dal pelo bianco e nero, con gli occhi coperti da ciuffi che ne ricoprono il muso. È il simpatico cagnolino dipinto da Édouard Manet intorno al 1879: una tela a olio di piccole dimensioni, a lungo inedita e pronta a essere battuta all’asta il prossimo mese a Parigi.

Realizzato, secondo gli esperti, in circa venti minuti di lavoro, il ritratto raffigura Minnay, il piccolo cane appartenuto a Marguerite Lathuille, figlia del noto ristoratore Gauthier Lathuille – proprietario della storica locanda Chez le Père Lathuille. E proprio i discendenti di Marguerite si sono decisi a mettere in vendita il dipinto, piazzandolo sul mercato dopo oltre centoquarant’anni di lontananza dai radar della critica.

L’OPERA DI MANET ALL’ASTA

Grande 32,5 x 24,5 cm, l’opera – che prende il nome dal cane – è parte di una serie di otto tele create tra gli anni Settanta e Ottanta dell’Ottocento dal pittore pre-impressionista: una collezione di ritratti di piccole dimensioni dedicati a soggetti canini.

Realizzato in maniera approssimativa, con segni volutamente rapidi e imprecisi, il dipinto non è certo annoverabili tra i capolavori più celebri del maestro parigino – come la Colazione sull’erba o l’Olympia. Eppure, proprio il carattere indefinito e fugace sembra essere la forza del lavoro, che testimonia l’abilità del pittore nel dare vita, con pochi tratti, a una composizione vivida ed espressiva.

Per anni gelosamente custodito dai discendenti della proprietaria, il dipinto sarà offerto al miglior acquirente il prossimo 26 febbraio dalla casa d’aste Drouot di Parigi. Stando ai pronostici, l’opera potrebbe raggiungere la quota di 280mila euro.

[Immagine in apertura: Édouard Manet, Minnay © Drouot Estimations]