Concerti, visite guidate gratuite, incontri di approfondimento online, iniziative dall'alto valore simbolico: sono tanti i progetti culturali promossi nel Giorno della Memoria 2021, istituto nel nostro Paese nel 2000 per ricordare la Shoah e lo sterminio del popolo ebraico.
Istituito nel 2000 dalla Repubblica Italiana e, dopo 5 anni dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il Giorno della Memoria ricorre ogni 27 gennaio e commemora lo sterminio del popolo ebraico avvenuto nel corso della Seconda Guerra Mondiale. In prima fila nel perseguire gli obiettivi di questa ricorrenza internazionale, che intende tenere viva la memoria di una delle più tragiche pagine della storia dell’umanità, si collocano i musei e le istituzioni culturali. Da tempo sono fra i principali soggetti che promuovono iniziative in concomitanza con il Giorno della Memoria; spesso si tratta di eventi appositamente indirizzati alle giovani generazioni, chiamate a raccogliere l’eredità dai testimoni diretti e a conservare nel tempo il ricordo dei drammatici fatti che si sono verificati. Anche quest’anno i progetti messi in campo sono numerosi e capillarmente distribuiti sull’intero territorio nazionale; in molti casi, in considerazione dell’emergenza sanitaria, si terranno online e potranno essere fruiti in maniera globale.
La ricognizione sulle attività sviluppate per il Giorno della Memoria 2021 non può che partire dal Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara. La commemorazione prevede quest’anno una serie di eventi online dedicati ai giovani, iniziati già lunedì 25 gennaio, incoraggiandoli ad accettare il ruolo cruciale di portare avanti, in prima persona e nei decenni a venire, le finalità che hanno ispirato la nascita di questo appuntamento. Mercoledì 27 gennaio, alle 17:30, sulla pagina Facebook del MEIS sarà pubblicato un filmato in cui verrà svelata una nuova opera della collezione museale: un ritratto di Primo Levi, eseguito da Francesca Leone, che sarà esposto nella mostra 1938: l’umanità negata curata da Paco Lanciano e Giovanni Grasso. Giovedì 28 gennaio, dalle 10:00, sempre via Facebook, sarà possibile assistere alla tavola rotonda Il giorno dopo. I testimoni del futuro, a cura del MEIS con la Fondazione Museo della Shoah di Roma, la Fondazione Memoriale della Shoah di Milano, l’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara-ISCO e l’Unione Giovani Ebrei d’Italia-UGEI.
Ancora una volta, il Parco archeologico del Colosseo e la Comunità Ebraica di Roma sono insieme nel Giorno della Memoria 2021. Accedendo al canale YouTube e alla pagina Facebook di entrambe le istituzioni, mercoledì 27 gennaio alle ore 12:00, sarà possibile seguire il concerto online dei Maestri Marco Valabrega (violino) e Nicola Pignatiello (chitarra). Verrà trasmesso dalla Curia Iulia, nel Foro Romano; il programma musicale prevede composizioni che evocano diversi aspetti della cultura ebraica e, in chiusura, il leitmotiv del film di Steven Spielberg Schindler’s List.
Io so cosa vuol dire non tornare. Condividere la memoria. Nel cammino di Primo Levi è l’articolato progetto curato dalla Fondazione Circolo dei lettori per ricordare l’autore di opere entrate nella memoria collettiva, come Se questo è un uomo, ed esaminarne l’eredità. Avviato il 14 gennaio scorso, ed esteso anche al mese di febbraio 2021, include incontri, lezioni, letture e riflessioni dedicati allo scrittore torinese; il palinsesto è fruibile tramite il sito ufficiale e i profili Facebook e YouTube. Tra gli appuntamenti imminenti si segnala Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, in calendario giovedì 28 gennaio, alle 21:00. Previste le letture dell’attore Fabrizio Gifuni, in dialogo con Ernesto Ferrero, con un’introduzione di Roberta Mori.
A partire dal 27 gennaio, salirà a 121 il numero delle Pietre d’inciampo posate a Milano: 31 quelle di più recente collocazione, grazie alle quali la città continua a portare avanti l’idea originariamente sviluppata dall’artista berlinese Gunter Demnig di dotare le strade di sampietrini d’ottone in ricordo dei deportati che non hanno più fatto ritorno a casa. Quest’anno, nel Giorno della Memoria, le Pietre d’inciampo saranno pubblicate sulla pagina Instagram dedicata e condivise virtualmente da influencer italiani, politici, musicisti e altre personaggi noti. Infine, fra le istituzioni cittadine che aderiscono al Giorno della Memoria c’è Triennale Milano, che ha scelto di focalizzare la propria programmazione digitale giornaliera sulla figura dell’architetto Alessandro Rimini. Le sue opere “sono state portate a termine nonostante i vili attacchi perpetrati dal regime nazifascista in conseguenza dell’attuazione delle leggi razziali“, come sottolineato dal presidente Boeri.
Composito il calendario delle iniziative promosse nel capoluogo toscano nel Giorno della Memoria. Il Memoriale italiano di Auschwitz, l’installazione immersiva voluta dall’Associazione Nazionale Ex-Deportati (ANED) e inaugurata nel 1980 nel Blocco 21 di Auschwitz, sarà visitabile gratuitamente e su prenotazione venerdì 29 gennaio nella sua attuale sede fiorentina. Mercoledì 27 gennaio aprirà invece le sue porte digitalmente, con un evento online condotto da Marco Salvucci. Accesso gratuito nel Giorno della Memoria al Museo Novecento, che per la ricorrenza propone due progetti inediti: sulla facciata dell’edificio è stata installata l’opera luminosa Pitchipoi del duo artistico Claire Fontaine, che riproduce al neon una parola yiddish, dal suono fiabesco e rassicurante, inventata per esorcizzare la paura. All’interno del museo, per l’intera giornata, sarà trasmesso in loop il film Manni di Riccardo Iacopino, in cui lo scrittore Giorgio van Straten ricostruisce la breve esistenza del piccolo Manfred Buchaster: una storia con cui si intende ricordare il milione e mezzo di bambini di cui l’Olocausto ha fatto perdere le tracce.
Per ricordare la Shoah, lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte e tutti coloro che si sono a vario titolo e a rischio della propria vita opposti a questa immane tragedia, la facciata dell’ingresso storico al Parco Archeologico di Ercolano, in Corso Resina, è da giorni illuminata di rosso. Un intervento che, come precisato dal direttore del Parco Archeologico Francesco Sirano, “vuole richiamare il concetto romano di humanitas, quale condivisione e partecipazione al comune destino di tutti gli uomini indipendentemente dal credo, dall’origine geografica, dai costumi, dalle idee politiche e dalla posizione sociale. Quella luce ricorda un passato tragico ma parla alle coscienze e alle intelligenze per un ritorno a una nuova vita, segnale di grande speranza in un momento di rinascita e di ripresa così tanto importanti in questo periodo storico“.
[Immagine in apertura: Primo Levi nella sua casa a metà anni Ottanta. Photo Renzo Levi. Archivio famiglia Levi]