Noto per le sue maestose sculture – indagini sul rapporto tra spazio, figura umana e materia –, Antony Gormley è al centro di un nuovo intervento pubblico nella città di Prato. Un'opera in ghisa esposta per i prossimi sei mesi nella piazza del Duomo.
“Voglio fare qualcosa che sia sicuro della sua presenza come punto di riferimento, ma che all’esame si connetta con il nostro io interiore e si confronti con quelle emozioni umane più timide e silenziose come la tenerezza e la vulnerabilità“. A pronunciare queste parole è Antony Gormley, artista di fama internazionale.
Nato a Londra nel 1950, e conosciuto per le sue opere vertiginose dedicate al rapporto tra corpo umano e ambiente esterno, Gormley ha recentemente inaugurato una nuova scultura pubblica in uno dei luoghi simbolo della città di Prato: piazza del Duomo. Risalente al XVIII secolo, la piazza è stata scelta quale scenario ideale per l’opera SHY, una silhouette umana realizzata con 3600 chilogrammi di ghisa.
Esposta al centro dello spazio urbano per i prossimi sei mesi, la scultura racchiude i temi che da sempre contraddistinguono la ricerca di Gormley: il rapporto con il corpo, sede della mente, la relazione con la natura e con il contesto architettonico esterno, il silenzio e l’immobilità della materia. Un progetto che dimostra l’interesse crescente di Prato verso i linguaggi del presente, anche grazie all’azione propositiva di Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana e del Centro Pecci, partner dell’iniziativa.
[Immagine in apertura: Antony Gormley, SHY, 2017, ghisa, 363,3 x 84,2 x 62,7 cm. Photo Ela Bialkowska, OKNOstudio. Copyright Line: © the Artist]