La storia dei tarocchi di Leonora Carrington, tra Surrealismo e magia

2 Gennaio 2021

© 2020 Estate of Leonora Carrington/ARS, New York. Courtesy of FULGUR PRESS

La storia dell’arte è piena di figure femminili poco conosciute. Donne straordinarie e intraprendenti, spesso offuscate da dinamiche sociali e pregiudizi che ne limitarono la popolarità, ma che nondimeno coltivarono – silenziosamente – la loro passione raggiungendo risultati sorprendenti. Tra esse spicca il nome di Leonora Carrington, scrittrice e pittrice britannica dal trascorso turbolento, morta nel 2011 e da quel momento in poi “tornata” in auge con mostre e pubblicazioni volte a omaggiarne la produzione. Meglio tardi che mai, insomma.

PRIMA E DOPO MAX ERNST

Nata nel 1917 da una famiglia benestante, l’artista dimostra subito incompatibilità con le rigide regole del contesto in cui cresce. Appena quindicenne parte per Firenze alla volta dei maestri della pittura rinascimentale. Studia all’accademia e, con le nozioni pittoriche acquisite durante il breve soggiorno toscano, torna in Inghilterra per fare tappa a Londra. È qui che, in occasione della prima esposizione surrealista nella capitale inglese, conosce Max Ernst, prima appassionandosi all’artista – colpita da una riproduzione di Two Children Menaced by Nightingale – poi innamorandosi dell’uomo, che incontra di persona e con cui fugge a Parigi alle fine degli anni Trenta.

Nella Ville Lumière la Carrington sposa totalmente la “causa” surrealista, entrando a pieno titolo nel gruppo formato da André Breton, Yves Tanguy e Jean Arp. Solo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale interrompe bruscamente ogni sogno di crescita e successo: Ernst è fatto prigioniero per via della sua nazionalità tedesca, e la giovane ragazza si rifugia in Spagna, dove in seguito a un grave esaurimento nervoso viene internata in un ospedale psichiatrico (di questo periodo sono le memorie raccolte nel libro Down Below).

LEONORA CARRINGTON E IL MESSICO

Conclusa la guerra, Leonora Carrington sposa il diplomatico e giornalista Renato Leduc, e con lui si trasferisce prima a New York, nel 1941, e l’anno successivo in Messico, dove rimarrà per quasi mezzo secolo. Il Paese si dimostra presto il luogo ideale per la rinascita interiore e lo sviluppo artistico della donna, ormai distante dai circuiti europei e pronta ad abbandonarsi completamente al folklore locale. I rituali onirici e le tradizioni popolari del luogo conquistano l’artista, che a questo punto rievoca la matrice surrealista della sua pittura coniugandola in maniera straordinaria al simbolismo e all’enigmaticità della tradizione messicana.

Risale a questo secondo periodo dell’attività di Leonora Carrington il mazzo di tarocchi rinvenuto nel 2017 da Tere Arcq, curatrice del Museo di Arte Moderna di Città del Messico, e finalmente proposto al grande pubblico grazie a una nuova pubblicazione della casa editrice britannica Fulgur Press.

I TAROCCHI DI LEONORA CARRINGTON

Scoperto casualmente negli archivi di un collezionista messicano in seguito ad alcune ricerche relative alla mostra Leonora Carrington: Magical Tales, il mazzo di carte presenta le ventidue tessere degli Arcani maggiori dipinte, una a una, dall’artista. Le figure del Matto, degli Amanti, del Papa e dell’Appeso – solo per citarne alcune – sono riproposte all’interno di ambientazioni magiche e profondamente evocative, impreziosite dall’uso di foglie d’oro e d’argento che esaltano il misticismo delle singole scene.

È così che l’interesse verso il mondo dell’occulto, da parte della Carrington, trova qui definitiva conferma, aggiungendo nuove informazioni sull’universo artistico della donna – in parte ancora da esplorare. Il mazzo di tarocchi (disponibile in versione facsimile) è accompagnato, nella pubblicazione di Fulgur Press, da un volume contenente immagini delle opere della protagonista e una selezione di saggi scritti da Rachel Pollack – esperta di cartomanzia ed esoterismo –, Gabriel Weisz Carrington – figlio dell’artista –, dalla storica dell’arte Susan Aberth e dalla stessa Tere Arcq, autrice della scoperta.

LE IMMAGINI TRATTE DAL LIBRO

[Immagine in apertura: © 2020 Estate of Leonora Carrington/ARS, New York. Courtesy of FULGUR PRESS]