Risorto dalle proprie ceneri come l'uccello mitologico cui deve il suo nome: a venticinque anni dal tragico incendio che devastò il Teatro La Fenice di Venezia, un evento in streaming ripercorrerà la vicenda della distruzione e della rinascita dell'edificio. A essere omaggiato, attraverso la musica, sarà anche il coraggio delle squadre del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco impegnate sul campo.
Sono trascorsi venticinque anni da quando un rovinoso incendio divampò nel Teatro La Fenice di Venezia, danneggiandolo gravemente. Le immagini delle fiamme che il 29 gennaio 1996 devastarono la celebre struttura teatrale, progettata da Gian Antonio Selva e costruita tra il 1790 e il 1792, fecero il giro del mondo, mostrando anche la tenacia, la fatica e il coraggio del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, impegnato con le sue squadre sul campo.
Questa dolorosa ricorrenza, cui fecero seguito le complesse operazioni che portarono alla rinascita della Fenice, sarà ricordata dallo speciale evento in programma venerdì 29 gennaio, dalle ore 16:30, trasmesso in diretta streaming sui siti www.vigilfuoco.tv , www.teatrolafenice.it, www.comune.venezia.it, www.veneziaunica.it.
Protagonista dell’appuntamento sarà la musica, con il concerto della Banda del Corpo Nazionale del Vigili del Fuoco (a partire dalle 17:30), che prevede la partecipazione straordinaria del tenore Francesco Grollo. Diretta dal Maestro Donato Di Martile, la Banda proporrà un programma eterogeneo per generi e autori: da Franz von Suppé a Niccolò Paganini, da Ruggero Leoncavallo a Giuseppe Verdi, da Charles Gounod a Leonard Bernstein, da Giacomo Puccini a un omaggio a Ennio Morricone. La chiusura è affidata all’esecuzione dell’inno nazionale di Michele Novaro.
“Vogliamo dedicare il concerto della Banda del Corpo Nazionale a quei tanti, veneziani e non, che quel giorno c’erano e che hanno sofferto e trepidato con noi per le sorti non solo del ‘loro’ teatro, ma anche per la loro città e a chi, dopo l’evento, si è impegnato per tutelare Venezia da analoghi eventi“, ha dichiarato Dino Poggiali, Comandante dei Vigili del Fuoco di Venezia, in merito all’iniziativa. “Quella notte del 29 gennaio 1996 i Vigili del Fuoco salvarono dalle fiamme la città. Sia questo concerto il segno della rinascita, non solo per noi del mondo dello spettacolo insieme ai nostri spettatori, ma per tutti, poiché per tutti sono la musica e la Fenice“, ha aggiunto Fortunato Ortombina, Sovrintendente della Fondazione Teatro La Fenice.
A precedere il concerto sarà il documentario curato e condotto dallo scrittore Alberto Toso Fei e diretto da Tommaso Giusto. Anche attraverso filmati d’epoca e interviste, saranno ripercorsi sia la drammatica notte dell’incendio sia il processo di ricostruzione del Teatro La Fenice. La riapertura della struttura, nuovamente inaugurata nel dicembre 2003, si deve infatti a un complesso intervento architettonico ispirato al concetto-motto “com’era, dov’era“, a sua volta mutuato dall’esperienza veneziana del crollo e della ricomposizione del campanile di San Marco.
Il progetto architettonico, affidato tramite “appalto-concorso”, fu sviluppato dell’architetto Aldo Rossi, che scomparve nel 1997 ben prima dell’ultimazione dell’opera. Sulla base dei danni arrecati dall’incendio, nelle diverse porzioni dell’edificio vennero portate a termine azioni specifiche e puntuali; laddove possibile, furono previsti interventi di restauro conservativo; in altri casi si optò per la ricostruzione filologica delle porzioni rimanenti, grazie all’adozione di materiali e tecniche tradizionali.
Parallelamente il progetto rappresentò anche l’occasione per un ripensamento del Teatro La Fenice, che aveva già rischiato la totale distruzione nel 1836 a causa di un precedente rogo, in chiave contemporanea e non solo per gli aspetti legati all’adeguamento alle normative tecniche. Uno dei lasciti più importanti di quell’intervento è la cosiddetta Sala Rossi (o Sala Nuova): progettata dallo stesso Aldo Rossi, e successivamente portata a conclusione da un team di architetti, è dichiaratamente ispirata al Teatro Olimpico di Vicenza, del quale riproduce un frammento nella sua quinta scenica. Più di recente, recependo le nuove disposizioni previste per il distanziamento fisico, il Teatro La Fenice ha subito un’altra importante “trasformazione”: è stata progettata e realizzata dalle maestranze interne un’installazione permanente in legno che, oltre a riprodurre la chiglia di una nave in via di costruzione, “ribalta” il tradizionale rapporto tra palco e platea.