Ricevere un’opera d’arte per posta? Ora si può!

25 Febbraio 2021

Dora García, THE PLAGUE, 2018. Presso ProjecteSD, Barcellona. Photo Roberto Ruiz

Giorni di stasi. Giorni di inerzia. Minuti che passano pesanti avvicinandoci a un futuro che nasconde incertezza: quale sarà il mondo di domani? E se la strada davanti ci appare sfocata, il presente non è da meno, carico di interrogativi e speranze in attesa della nuova stagione. L’arte, in tutto questo, interviene come consolazione, come lettura del tempo che stiamo vivendo e allo stesso tempo “lenitivo” contro gli acciacchi del mondo. Lo sa bene Caterina Molteni, curatrice di Dear you, l’ultimo progetto del MAMbo di Bologna.

Pensato in risposta alla condizione di fragilità che domina le nostre giornate, e vista la difficoltà per molti di noi a visitare la sede dell’istituzione diretta da Lorenzo Balbi, il progetto è una sorta di mostra in progress. Una mostra, tuttavia, diffusa e frammentata, che ha la sua essenza non tanto nell’“oggetto” artistico quanto nei “soggetti” chiamati a dialogare intorno a esso.

IL NUOVO PROGETTO DEL MAMBO

Compilando un apposito form online entro il 14 marzo, ogni utente avrà infatti la possibilità di ricevere a casa un’opera d’arte in forma di lettera. Accompagnata da un testo esplicativo sul progetto, l’opera sarà legata al mezzo della scrittura e della comunicazione su carta: una serie di messaggi poetici inviati da un “me” (ovvero dagli artisti coinvolti nel progetto) a uno “you” (ovvero la persona che deciderà di accogliere dentro il proprio spazio privato questo atto di creazione ed empatia).

Invitati a partecipare a questa sperimentazione sono sei artiste e artisti internazionali accomunati da pratiche fortemente legate alla poesia, alla scrittura e alla performance: Hamja Ahsan, Giulia Crispiani, Dora García, Allison Grimaldi Donahue, David Horvitz e Ingo Niermann. Le lettere di questi autori conterranno messaggi di varia natura, e saranno inviate (a cadenza bisettimanale) a chiunque ne farà richiesta, da marzo a maggio 2021. Un esperimento artistico e relazionale che sopperisce ai limiti imposti dalla pandemia, permettendo la comunicazione e la fruizione delle opere d’arte fisiche anche oltre i confini geografici.

[Immagine in apertura: Dora García, THE PLAGUE, 2018. Presso ProjecteSD, Barcellona. Photo Roberto Ruiz]