La prossima estate l'universo magico raccontato da Andersen nelle sue celebri fiabe prenderà vita nel museo intitolato al popolare scrittore. La struttura è in costruzione nella città danese di Odense ed è stata progettata dall'architetto giapponese Kengo Kuma.
Dai libri al cinema d’animazione; dalle illustrazioni alle arti visive: la fortuna delle opere dello scrittore e poeta danese Hans Christian Andersen ha da tempo oltrepassato i confini propri della letteratura per bambini e ragazzi, divenendo “materia viva” per numerose letture e interpretazioni. A dare nuovo impulso a questa “tendenza” contribuirà presto il museo intitolato al celebre autore di fiabe, “papà” de La sirenetta, Il brutto anatroccolo e La piccola fiammiferaia, solo per citare alcune delle sue storie più conosciute.
Entro l’estate 2021, a Odense, città che diede i natali ad Andersen nel 1805, aprirà una struttura museale concepita per gettare nuova luce sulla sua produzione. Ai visitatori di tutte le età promette di regalare un’esperienza unica, combinando letteratura, architettura e paesaggio all’interno di un percorso che “tradurrà” in suggestioni spaziali tutto l’universo letterario di Andersen. Fra suoni, luce e stimoli visivi.
La progettazione dell’edificio, costruito ex novo, è stata affidata allo studio guidato dall’architetto giapponese Kengo Kuma; a sostenere economicamente l’operazione è l’A.P. Møller Foundation cui si deve una cospicua donazione. “L’universo artistico di Hans Christian Andersen è fantastico, perché capovolge il modo in cui immagini questo mondo, che pensavi di conoscere, ma senza mettere nient’altro al suo posto. Le sue fiabe non puntano verso una verità universale. Nel nuovo museo, manteniamo questa ambiguità, utilizzando le strategie artistiche di Andersen come punto di partenza del modo in cui sono stati plasmati il giardino, la casa per bambini e l’esposizione, nonché per i numerosi contributi artistici che ne faranno parte“, ha anticipato Henrik Lübker, direttore creativo della nascente istituzione.
Tali premesse sono state declinate su scala architettonica dallo stesso team di progettisti che negli ultimi anni si è occupato del nuovo stadio olimpico di Tokyo. In particolare, Kuma e il suo team hanno scelto di ispirarsi alla fiaba di Andersen L’acciarino magico, nella quale un misterioso albero racchiude al proprio interno un mondo sotterraneo. “L’idea alla base del progetto architettonico assomiglia al metodo di Andersen, dove un piccolo mondo si espande improvvisamente in un universo più grande“, ha spiegato Kuma. Pari a 5.600 metri quadrati è l’estensione del sito in cui sta sorgendo la struttura, che include un museo sotterraneo, tecnologicamente all’avanguardia, una casa per bambini ed è immersa in quello che è già stato ribattezzato il “magico giardino“.
[Immagine in apertura: Rendering, The H.C. Andersen Garden Copyright Kengo Kuma & Associates, Cornelius Vöge, MASU planning]