Il sole artificiale che combatte il Coronavirus

5 Marzo 2021

Urban Sun. Credit Daan Roosegaarde

Tutto è cominciato circa un anno fa: barriere di plastica, adesivi di distanziamento e divisori hanno modificato lo spazio pubblico. Le nostre famiglie si sono trasformate in immagini virtuali. Il nostro modo di godere del tempo libero è stato alterato in maniera radicale: niente più visite ai musei, niente più concerti, niente più abbracci. La storia la conosciamo tutti: il passato ci è chiaro e non serve ricordare il modo in cui siamo arrivati fin qua. Ma il futuro? Cosa ci riserva il domani è ancora tutto da capire.

Nel frattempo c’è chi, armato di ottimismo e coraggio, prova a invertire la rotta, sfidando il concetto di normalità. Succede a Rotterdam, in Olanda, dove il lungimirante Studio Roosegaarde ha ufficialmente inaugurato il suo nuovo progetto Urban Sun: il primo sole artificiale che, secondo gli ideatori del progetto, attraverso le sue emissioni luminose, sanifica l’aria eliminando la presenza del Coronavirus nello spazio aperto.

UN SOLE CREATO DALL’UOMO

La prima domanda che (con lecito scetticismo) salta in mente è: qual è il fondamento scientifico di questa invenzione? Condotto da un team di designer, esperti in materia e ricercatori guidati da Daan Roosegaarde, il progetto fa riferimento a una serie di studi condotti dalla Columbia University e dalla Hiroshima University, secondo le quali una specifica luce ultravioletta con lunghezza d’onda di 222 nanometri è in grado di eliminare la presenza del virus nell’aria fino al 99,9%. Ovviamente senza essere dannosa per esseri umani e animali, liberi di attraversare lo spazio illuminato senza rischi per la propria salute.

Confermata dalla comunità scientifica internazionale, la ricerca è stata così presa come assunto di partenza per la creazione, da parte dello studio, di alcune sfere luminose: soli artificiali, appunto, da collocare open air permettendo ai cittadini di ricominciare a frequentare piazze e strade.

LO URBAN SUN DELLO STUDIO ROOSEGAARDE

Le immagini che stanno circolando in Rete, relative al primo Urban Sun installato sul ponte Erasmus Bridge di Rotterdam, sono piuttosto eloquenti. Sospesa nell’aria, la sfera luminosa irradia una vasta porzione di terreno. Sotto di essa, alcune persone stazionano e interagiscono tra loro liberamente. Al di là dell’effetto distopico evocato dalle foto, l’obiettivo è rendere accessibili e sicuri piazze pubbliche, eventi sportivi, festival culturali e luoghi d’incontro di varia natura. Che siate scettici o affascinati da questa invenzione, può essere certamente uno strumento in più nella lotta alla pandemia.

LE IMMAGINI DEL PROGETTO

[Immagine in apertura: Urban Sun. Credit Daan Roosegaarde]