All’asta l’opera di Basquiat che “sfida” il Rinascimento. Sarà di nuovo record?

29 Marzo 2021

Jean-Michel Basquiat, Versus Medici, 1982. Courtesy Sotheby's, dettaglio

Sfiora i 42 milioni di dollari la cifra con cui, solo pochi giorni fa, è stata aggiudicata Warrior, opera pittorica ultimata da Jean-Michel Basquiat nel 1982. Neppure il tempo di una riflessione “a mente fredda” su questo record, rapidamente rimbalzato sulla stampa internazionale dopo l’Evening Sale in live-streaming di Christie’s a Hong Kong, che l’artista statunitense torna prepotentemente al centro della scena.

Sotheby’s ha annunciato per il prossimo 12 maggio la prima vendita all’asta di Versus Medici, fra i capolavori dell’autore newyorkese prematuramente scomparso, realizzata quando aveva appena 22 anni. Concepito come un coraggioso “atto di sfida” contro l’establishment artistico, il dipinto ha un valore stimato fra 35 e 50 milioni di dollari. È anch’esso destinato a conquistare un risultato senza precedenti, dopo il successo di Warrior? Le premesse sembrano esserci tutte e chissà che l’opera, raffigurante Basquiat nell’atto di incoronarsi erede al trono dell’arte, fin lì detenuto dai maestri del Rinascimento italiano, finisca davvero per raggiungere vette fin qui inesplorate.

VERSUS MEDICI DI BASQUIAT 

Di notevoli dimensioni, raggiunte grazie all’unione di tre distinte tele, Versus Medici è rimasto nella medesima, illustre collezione privata dal 1990 a oggi. In precedenza era appartenuto a Stephane Janssen, uno dei primi estimatori della produzione di Basquiat, che a sua volta lo aveva acquistato da Larry Gagosian. Straordinariamente eseguito e in piena coerenza con il linguaggio visivo dell’artista, Versus Medici incoraggia a riflettere sullo spirito tenace che ha contraddistinto la sua parabola professionale. Sebbene dipinta in una fase iniziale della carriera di Basquiat, l’opera prende infatti di mira nientemeno che uno dei periodi più fertili e rilevanti dell’intera storia dell’arte occidentale: il Rinascimento italiano, contraddistinto dalle produzioni di Leonardo, Michelangelo, Raffaello, Botticelli e altri autorevoli autori.

Figlio di immigrati originari di Haiti e Portorico, Basquiat decide di porsi come il successore di questi riconosciuti geni artistici; appurata l’assenza di figure umane in rappresentanza della comunità black nelle collezioni del Brooklyn Museum e del Metropolitan Museum of Art da lui esaminate, decide di porre rimedio. A suo modo. L’aspetto “rivoluzionario” di Versus Medici non risiede tuttavia solo nella cosiddetta “incoronazione di Basquiat”. Il suo rilievo va oltre.

L’unione delle tre tele rimanda esplicitamente allo storico formato del trittico pittorico, dimostrando la conoscenza della storia dell’arte del passato da parte dell’autore. Si può evidenziare un richiamo alla complessità anatomica che fu peculiare dei primi disegni di Leonardo. Infine il titolo, con il riferimento inequivocabile alla famiglia Medici, testimonia l’obiettivo dell’artista di occupare il posto che gli spetta nell’arte occidentale. Naturalmente, nel rispetto dei propri canoni e anche a costo di candidarsi a “simbolico oppositore” della grande dinastia toscana di politici e mecenati. Prima dell’asta in programma a New York, Versus Medici sarà in mostra a Taipei (3-4 aprile), Hong Kong (16-20 aprile) e Los Angeles (24-26 aprile).

[Immagine in apertura: Jean-Michel Basquiat, Versus Medici, 1982. Courtesy Sotheby’s, dettaglio]