A Mestre una foresta temporanea nel cuore di un museo

19 Marzo 2021

Installazione Foresta M9. Photo Alessandro Scarpa

Vi ricordate la straordinaria performance teatrale per un pubblico di sole piante a Barcellona? Una platea di arbusti “seduti” sugli spalti e sui palchetti del Gran Teatre del Liceu, destinatari anomali di un concerto operistico senza precedenti. Sembra ispirarsi, in parte, ai temi di quella curiosa iniziativa, il nuovo progetto “green” dell’M9 – Museo del ‘900 di Mestre: un omaggio al paesaggio veneto attraverso la creazione di una foresta artificiale negli spazi interni dell’istituzione lagunare.

Aperta a partire da oggi (19 marzo), e visitabile non appena la situazione sanitaria lo consentirà, la mostra è la prima rassegna temporanea organizzata dal museo nel 2021: un anno segnato dagli strascichi negativi del precedente, e che sarà (dobbiamo crederci) caratterizzato dalla graduale ripresa delle attività. È anche per queste ragioni che la scelta di un progetto dettato dai valori ambientali sembra più che mai puntuale, ribadendo la volontà di reagire alla crisi pandemica ricalibrando il proprio rapporto con la natura e con il territorio.

UN TRIBUTO AL PAESAGGIO E ALLA NATURA

Curata da Luca Molinari e Claudio Bertorelli, Foresta M9. Un paesaggio di idee, comunità e futuro occuperà – fino al 16 aprile – gli ambienti del terzo piano del museo mestrino. A contraddistinguere il progetto non sono tuttavia dipinti o sculture, bensì alberi e piante di ogni tipo, per un totale di 565 essenze arboree tra querce, carpini, farnie, oppi, olmi, ciliegi e noccioli. Diffusa su due “livelli” di altezza, l’esposizione presenta una folto “sottobosco” di piante minori, affiancate da 180 arbusti alti fino a quattro metri, circondati da superfici riflettenti che ne amplificano il potere evocativo.

L’effetto è quello di un’oasi nel mezzo del museo, simbolo di rinascita e omaggio ai boschi dell’area veneta. E proprio il territorio circostante sarà il destinatario delle “opere” in mostra una volta che il progetto sarà ultimato. A conclusione della rassegna, infatti, sette Comuni della pianura veneta riceveranno in dono dall’M9 alcuni degli alberi che animano l’installazione, per rinvigorire o dare avvio ad altrettante foreste che arricchiranno il territorio. Le piante più giovani saranno invece donate ai cittadini, conferendo all’intero progetto un carattere non solo magico dal punto di vista visivo, ma anche di efficacia e di coinvolgimento tangibile della comunità. Una mission, quest’ultima, esplicitata dal programma “verde” Foresta M9: il calendario di laboratori e iniziative che impegneranno il museo nei prossimi mesi, ribadendone la vocazione ecosostenibile.

LA VOCAZIONE “GREEN” DI M9

Foresta M9′ è un gesto potente e coraggioso in un momento molto difficile della nostra storia, perché afferma la centralità della natura e delle nostre comunità come cuore del museo che riapre”, ha ricordato Luca Molinari, direttore scientifico di M9. “La ‘Foresta M9’ diventa simbolo della rinascita di M9 che è, a sua volta, frutto di una grande rigenerazione urbana. Portare una foresta al terzo piano di M9 è provocare il buon senso, spiazzare il pubblico offrendo un’esperienza sensoriale e culturale unica in un momento in cui tutti noi siamo stati costretti nelle nostre case. La ‘Foresta M9’ non è solo un’installazione che vuole stupire, ma è anche un segnale politico verso il territorio veneto e le sue amministrazioni virtuose che in questi anni hanno dato vita a nuovi, meravigliosi, boschi di pianura”.

LE FOTO DELLA MOSTRA

[Immagine in apertura: Installazione Foresta M9. Photo Alessandro Scarpa]