Raccontare l’incontro fra Camuni e Romani e fare luce sul processo di "romanizzazione" delle Alpi sono gli obiettivi del Museo Archeologico Nazionale della Valle Camonica, la cui nuova, ampliata sede è in apertura a Cividate Camuno (Brescia) il prossimo 11 giugno.
Conoscete l’antica Civitas Camunnorum e il suo passato di centro urbano romano? A partire dall’11 giugno 2021, sarà possibile sanare eventuali lacune e addentrarsi nella storia di questa località visitando il nuovo Museo Archeologico Nazionale della Valle Camonica, in apertura a Cividate Camuno (Brescia). Come noto, la dominazione romana coinvolse anche l’arco alpino e nel territorio dell’attuale Lombardia non mancano le testimonianze di pregio riferibili proprio a quell’affascinante fase storica.
In particolare, il museo in apertura è parte integrante del percorso archeologico della cosiddetta “Valle Camonica romana”: a Cividate Camuno, ovvero nell’antica Civitas Camunnorum, i visitatori possono già fare un salto indietro nella storia all’interno dell’area del foro, nel Parco Archeologico del teatro, oggi visibile per un terzo del totale, e dell’anfiteatro, riportato interamente alla luce nelle strutture perimetrali.
Reso possibile per iniziativa del Comune e della Direzione Regionale Musei Lombardia – con la collaborazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Bergamo e Brescia e il contributo di Regione Lombardia e della Comunità Montana di Valle Camonica – il Museo Archeologico Nazionale della Valle Camonica ha dimensioni quattro volte superiori a quelle dei precedenti spazi espositivi destinati alla medesima funzione. In questo modo “potrà accogliere in modo finalmente adeguato i reperti già esposti a partire dal 1981 in un primo Museo Archeologico, oggi troppo angusto, oltre che dare spazio a un patrimonio in continua crescita, confermando la ricchezza vitale della ricerca archeologica e il dinamismo dei musei che la raccontano“, ha annunciato Emanuela Daffra, direttore regionale Musei Lombardia del Ministero della Cultura.
Tra i capolavori della sua collezione, emergono la grande statua della dea Minerva dal santuario di Breno, in marmo greco, e un ritratto maschile in nudità eroica. Entrambi sono destinati a divenire il “fiore all’occhiello” del nuovo percorso espositivo, declinato in otto sezioni tematiche. Il progetto architettonico e di allestimento, a cura dello Studio di Architettura Volta di Brescia, consente di leggere i materiali di età romana trovati a Cividate Camuno e nel territorio circostante con rinnovata cura e attenzione. L’esposizione include una ricca collezione epigrafica, importanti elementi architettonici e scultorei e corredi funerari provenienti dalle necropoli, comprensivi di preziosi pendenti e amuleti.
Precisa Serena Solano – funzionario archeologo della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Bergamo e Brescia, nonché direttore dei Parchi della Valle Camonica romana e curatore scientifico del progetto del nuovo museo – che il museo ha l’obiettivo di “raccontare l’incontro fra Camuni e Romani, illustrando i cambiamenti e le novità insieme agli aspetti di sovrapposizione e continuità” e “con rimandi anche ai luoghi vicini, contestualizza i ritrovamenti della Valle Camonica nel quadro più ampio dell’arco alpino, ponendosi così come un museo della romanizzazione delle Alpi.”
[Immagine in apertura: Breno (BS), loc. Spinera. Parco Archeologico del Santuario di Minerva: aula centrale di culto]