Il videogioco per gli appassionati di archeologia subacquea

7 Aprile 2021

courtesy 3D Research

Scendere nei fondali marini per conoscere alcuni tra i più importanti siti archeologici del Mediterraneo. Trasformarsi in provetti esploratori, vivendo l’emozione di muoversi fra relitti di navi misteriose e sculture dell’antichità. Sono solo alcune delle possibilità offerte da Dive in the Past, il nuovo videogioco dedicato al patrimonio archeologico sottomarino, nato con l’intento di favorirne la salvaguardia e la valorizzazione.

Sviluppato dalla 3D Research (azienda spin-off dell’Università della Calabria), il progetto ha coinvolto esperti di computer grafica, realtà virtuale e archeologia subacquea provenienti da altri quattro Paesi europei: Grecia, Croazia, Albania e Montenegro. E proprio i tesori conservati in Italia e in queste nazioni sono stati alla base dell’iniziativa.

UN VIDEOGIOCO MADE IN ITALY

Attraverso una serie di prove da superare, a partire dal ritrovamento di un vecchio diario recante sulla copertina un simbolo misterioso, il giocatore è infatti chiamato a esplorare siti archeologici come La nave Oreste – l’antica barca affondata al largo della costa del Montenegro durante la Seconda Guerra Mondiale – o il Relitto di Gnalić – la celebre nave a remi sprofondata in circostanze misteriose nel mare croato alla fine del Cinquecento. Tra i siti inclusi all’interno di quest’avventura interattiva anche il Ninfeo Imperiale di Punta dell’Epitaffio, parte del Parco Archeologico Sommerso dell’antica Baiae, nel golfo di Pozzuoli.

Realizzato grazie all’elaborazione 3D di centinaia di foto scattate dai sub e da veicoli filoguidati, il videogioco è già disponibile in versione gratuita per Android e iOS, sia in italiano che in inglese. Un prodotto video-ludico per conoscere i tesori nascosti nel Mediterraneo e favorire il rilancio del turismo di settore.

[Immagine in apertura: courtesy 3D Research]