Dopo i disagi dello scorso anno, quando il festival lirico dell'Arena di Verona fu posticipato a causa della pandemia, la rassegna si prepara a “tornare” in grande stile. Con un programma di alto livello, aperto al futuro e alle nuove tecnologie.
Nonostante le scarse rassicurazioni su quella che sarà la situazione post-pandemia, il Festival della Fondazione Arena di Veronatorna a farsi portavoce dell’intero comparto lirico italiano, confermando la forte volontà di realizzare la programmazione prevista per il 2021. Una promessa che vuole essere mantenuta, dunque, come conseguenza dello slittamento dello scorso anno.
Buona parte del cartellone della 98esima edizione della kermesse sarà infatti composta dai titoli inizialmente previsti per il 2020. Tra gli spettacoli posticipati, e pronti a occupare il podio areniano, spiccano l’attesissima Cavalleria Rusticana con la regia di Gabriele Muccino, l’Aida, il Nabucco e la serata dedicata alla danza con Roberto Bolle and Friends.
Appuntamenti di grande prestigio, a cui si aggiungeranno la Messa di Requiem diretta da Speranza Scappucci in occasione del 120esimo anniversario della morte di Giuseppe Verdi, il debutto di Jonas Kaufmann e lo straordinario ritorno del maestro Riccardo Muti – sul palco del teatro veronese dopo 41 anni.
A caratterizzare la stagione (forte di ulteriori titoli ancora da svelare) saranno anche i grandiosi allestimenti scenografici, immateriali, tecnologici e compatibili con le norme sul distanziamento sociale. Si tratterà di cinque interventi più leggeri e meno architettonici rispetto alla tradizione, che vedranno l’utilizzo di innovative proiezioni video adatte a “vestire” l’imponente cornice dell’Arena. L’obiettivo è fare di necessità virtù, trasformando il problema sanitario in un’opportunità di rinnovamento estetico e di linguaggi unico nella storia del teatro veronese.
[Immagine in apertura: Photo by Alessandro Carrarini on Unsplash]