Bergamo trasforma il suo palazzetto dello sport in un museo

14 Maggio 2021

Il progetto per la nuova GAMeC di Bergamo. Copyright C+S Architects, Carlo Cappai, Maria Alessandra Segantini, Treviso | Londra

C’è aria di novità a Bergamo, una delle città più colpite dalla pandemia. Decisa a lasciarsi alle spalle un doloroso capitolo della sua storia recente, la città lombarda ha individuato nella cultura un efficace strumento di ripartenza, dando forma a un progetto ambizioso: la realizzazione della nuova GAMeC ‒ Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea.

Annunciata ieri, 13 maggio, l’iniziativa prevede la trasformazione del Palazzetto dello Sport di via Pitentino nel luogo destinato ad accogliere la nuova sede museale, in linea con le esigenze espositive di oggi, ormai distanti da quelle che avevano accompagnato la nascita della GAMeC trent’anni fa. “Il progetto di trasformazione dell’attuale Palazzetto dello Sport” – ha commentato il sindaco Giorgio Gori ‒ “concretizza l’ambizione di fare della GAMeC un punto di riferimento di rilievo internazionale per l’arte moderna e contemporanea, dotandola di una sede funzionale tanto alle grandi esposizioni quanto a laboratori, convegni e attività didattiche“.

LA NUOVA GAMEC DI BERGAMO

Il bando per affidare la progettazione definitiva ed esecutiva, e la direzione lavori, sarà pubblicato entro la metà di giugno, ma il percorso è già tracciato: il cantiere inaugurerà appena sarà ultimato il nuovo Palasport ‒ secondo le previsioni a settembre 2022 ‒ e  la riqualificazione dell’attuale Palazzetto dello Sport non ne modificherà la forma, inserendosi in un più vasto piano di rilancio dell’area urbana circostante nel segno della cultura e del tempo libero.

All’interno dell’edificio, invece, le tribune lasceranno spazio a un grande ambiente espositivo che sfrutterà l’altezza del campo da gioco. La superficie complessiva, che insisterà su una pianta ellittica, raggiungerà i 6.000 metri quadrati, includendo anche un ristorante, un bar, un bookshop e tutti i servizi funzionali a una galleria d’arte. Uno scalone centrale consentirà l’accesso al primo e al secondo livello del museo ‒ con una ocultata ripartizione delle sale modulate per ospitare la collezione permanente e le mostre temporanee ‒ fino a raggiungere la terrazza panoramica che regalerà una inedita prospettiva su Bergamo.

LA MOSTRA SU REGINA

In attesa del trasferimento nella nuova sede, la GAMeC, però, non si ferma. Ha aperto i battenti poche settimane fa la monografica dedicata a una eccezionale scultrice del Novecento: Regina Cassolo Bracchi. Figura ingiustamente consegnata all’oblio della storia, l’artista ha saputo trarre insegnamento dal Futurismo prima e dal MAC ‒ Movimento arte concreta poi, definendo uno stile del tutto autonomo e dall’impronta fortemente contemporanea. Curata da Chiara Gatti e dal direttore della GAMeC Lorenzo Giusti, l’esposizione riunisce ben 250 opere, tra disegni, cartamodelli, sculture, taccuini e mobile, ripercorrendo la carriera di Regina dagli anni Venti ai primi anni Settanta del secolo scorso e rendendo omaggio a una artista che ha saputo interpretare in maniera leggera e al tempo stesso rigorosa le peculiarità della materia.

LE IMMAGINI DEL PROGETTO 

[Immagine in paertura: Il progetto per la nuova GAMeC di Bergamo. Copyright C+S Architects, Carlo Cappai, Maria Alessandra Segantini, Treviso | Londra]