Il Musée national Picasso-Paris e il Musée Rodin ripartono insieme dopo la pandemia. Un percorso espositivo allestito nelle due sedi riunisce le opere dei due artisti mettendone in evidenza affinità elettive e convergenze.
Due grandi maestri, due musei tra i più noti della Ville Lumière, un solo evento espositivo che interessa le due sedi facendo dialogare le opere dell’uno e dell’altro: con questa formula, il Musée national Picasso-Paris e il Musée Rodin ripartono insieme, il 19 maggio, dopo il lungo stop imposto dalla pandemia.
Le mostre allestite nell’ambito del progetto congiunto Picasso-Rodin all’interno dei palazzi storici che ospitano i due musei monografici, l’hôtel Salé nel quartiere alla moda del Marais e l’hôtel Biron in rue de Varenne, invitano a una rilettura inedita dei percorsi dei due artisti attraverso un ricchissimo corpus di opere.
Mentre l’esposizione al Musée Rodin si concentrerà sulle innovative soluzioni plastiche adottate dallo scultore francese e dal pittore spagnolo per rappresentare una realtà in continuo mutamento, nelle sale del Musée Picasso il focus sarà sugli aspetti più intimi della creazione e sul lavoro in atelier, che entrambi vivono come un ambito privilegiato per la sperimentazione.
Auguste Rodin e Pablo Picasso sono separati da quattro decenni: il primo nasce nel 1840, ed è già una star quando il secondo, nato nel 1881, arriva a Parigi. Ad accomunarli sono soprattutto la volontà di rompere con la rappresentazione naturalistica – inventando un linguaggio espressionista che suscita scalpore, nel caso dello scultore francese, e abolendo la visione unica frontale, nel caso del “padre” di Guernica – e il profondo impatto che queste loro rivoluzioni avranno sulle generazioni successive di artisti.
[Immagine in apertura: Pablo Picasso, Le Baiser, Mougins, 26 ottobre 1969, olio su tela, 97 x 130 cm, Musée national Picasso-Paris, dation Pablo Picasso, MP220. Photo (C) RMNGrand Palais / Adrien Didierjean, © Succession Picasso 2021]