A Bologna uno spettacolo di teatro in realtà virtuale

10 Maggio 2021

foto di Margherita Caprilli

Se c’è un settore delle arti fortemente penalizzato dall’emergenza sanitaria in corso, quello è il comparto teatrale. A offrire una risposta alle sfide del domani, facendo leva anche sui limiti messi in luce dalla pandemia, è oggi la compagnia Ateliersi di Bologna, al centro di un nuovo spettacolo itinerante e in realtà virtuale dal titolo La mappa del cuore di Lea Melandri in VR.

UNO SPETTACOLO SUI TEMI DELL’ADOLESCENZA

Basato sull’esperienza della storica rubrica tenuta da Lea Melandri sul settimanale per adolescenti Ragazza In, lo spettacolo si presenta come un “viaggio” intimo e universale nei turbamenti e nelle urgenze degli adolescenti di oggi e di ieri.

A ispirare il progetto sono infatti le lettere scritte negli anni Ottanta dalle giovani lettrici del giornalino. Inviati a Lea Melandri, figura di riferimento del femminismo italiano, gli scritti di ragazze e ragazzi del tempo prendono nuova forma grazie alle musiche contemporanee di Mauro Sommavilla e Vincenzo Scorza, e alla voce della cantautrice bolognese Cristallo.

IL TEATRO TRA PRESENTE E FUTURO

Guidati da Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi, autori e direttori artistici della compagnia, i protagonisti del progetto inizieranno il tour di spettacoli il prossimo 11 maggio al DAMSLab, per proseguire in musei, biblioteche e altri luoghi della città di Bologna: dalle Collezioni Comunali d’Arte alla Biblioteca Salaborsa Ragazzi, dal MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna al Cassero LGBTI+ Center, fino alle Serre dei Giardini Margherita. In ognuna di queste occasioni lo spettatore sarà invitato ad assistere alla performance in modalità virtuale, facendo uso di appositi visori di ultima tecnologia. Un’occasione inedita per riflettere sui temi più delicati dell’adolescenza e, allo stesso tempo, esperire nuove modalità di fruizione dell’arte teatrale.

IL COMMENTO DI ANDREA MOCHI SISMONDI

La scelta di sperimentare una nuova modalità di visione, che parte dal teatro per arrivare nei musei e nelle biblioteche attraverso la realtà virtuale, nasce dalla necessità di una riflessione radicale e collettiva sull’evoluzione delle arti dal vivo nel contemporaneo, anche – ma non solo – in relazione a ciò che stiamo vivendo a causa della pandemia”, ha commentato Andrea Mochi Sismondi. “Dopo la forzata chiusura dei teatri in ottobre, abbiamo perseguito l’intuizione di portare lo spettatore al centro dello spettacolo, costruendo un progetto che rappresentasse anche un’occasione per dare un po’ di ossigeno dal punto di vista lavorativo a chi è fermo da mesi, nella prospettiva di una ripartenza che possa permettere alle lavoratrici e ai lavoratori di riprendersi dalle difficoltà attraversate nell’ultimo anno”.

[Immagine in apertura: foto di Margherita Caprilli]