Lievi e malinconiche: le sculture di Alex Pinna

19 Aprile 2015

ALEX PINNA, Senza parole (teatro6), 2012, carta, resina e plexiglass, cm 30 x 24 x 26

Alla galleria Punto sull’Arte di Varese, la personale dello scultore Alex Pinna sarà visitabile sino al 2 maggio. Think Thin – a cura di Alessandra Redaelli – è la prima mostra che lo spazio riserva a un solo artista: dagli esordi nel 2012, infatti, la sua programmazione espositiva è sempre stata caratterizzata da mostre dedicate a tre autori per volta.

Stavolta, il focus è interamente puntato sulle sculture filiformi e asciutte dell’artista di Imperia. Impossibile non riconoscere il richiamo ad Alberto Giacometti nella levità e nella sottigliezza delle figure in bronzo, corda e vetro.
Delle opere del maestro, Alex Pinna non eredita però l’estetica ieratica e senza tempo. Anzi, le sue figure comunicano la fragilità, il disincanto e la malinconia dell’uomo d’oggi.

PINNA ALEX, Waiting for, 2015, bronzo e ferro patinato, cm 11 x 42 x 52

Alex Pinna ha esposto a Shanghai, Tel Aviv, Londra, New York e Lugano. In Italia, il suo lavoro è stato allestito alla Fondazione Mimmo Rotella di Catanzaro nel 2012 e, dal 1997, è generalmente presente ad Arte Fiera Bologna e miart.