L’obiettivo del celebre fotografo ligure ha immortalato una delle opere più note della storia dell’arte, la Pietà Rondanini. I risultati dell’azzeccato incontro sono ora in mostra nel capoluogo lombardo.
Se la fotografia incontra l’arte, i risultati possono sorprendere. Ne sono un esempio gli scatti realizzati da uno dei maestri dell’obiettivo, Mario Cresci, autore di una serie di ritratti aventi per soggetto una delle opere più conosciute di Michelangelo.
Fino al prossimo 25 settembre, la mostra Mario Cresci in Aliam Figuram Mutare. Interazioni con la Pietà Rondanini di Michelangelo, allestita nelle Sale dell’Antico Ospedale Spagnolo al Castello Sforzesco, si snoda attraverso diverse fasi progettuali corrispondenti alle serie di immagini realizzate da Cresci sull’ultima delle Pietà realizzate dall’artista rinascimentale, ripresa nello storico allestimento della Sala degli Scarlioni e poi sullo sfondo della nuova collocazione nell’Ospedale Spagnolo.
Osservata e studiata per tre lunghi anni, l’opera michelangiolesca risulta letta dal fotografo in una maniera inedita e personale, stabilendo un legame con le tematiche più attuali e drammatiche della società odierna e creando così un prezioso confronto fra passato e presente.
In occasione dell’esposizione, Cresci ha donato al Civico Archivio Fotografico di Milano, fondato nel 1933 al Castello Sforzesco, una serie di 40 stampe fotografiche relative all’intero progetto, contribuendo così a implementare il cospicuo patrimonio iconografico dell’Istituto.