Sono il Messner Mountain Museum di Zaha Hadid Architects e il centro d'aggregazione di Poggio Picenze (L'Aquila), i due edifici situati in Italia in lizza per il WAF 2016. Bisognerà attendere fino a novembre 2016 per conoscere i vincitori del prestigioso riconoscimento internazionale, destinato a progetti realizzati o in progress.
Doppia nomination per l’Italia al World Architecture Festival 2016, uno dei più importanti eventi mondiali del settore architettura, al quale sono associati i premi WAF relativi a 32 diverse categorie, dalle residenze private alle scuole, dagli edifici religiosi ai centri commerciali, fino alle declinazioni dei Future Projects.
Tra gli oltre 340 edifici selezionati in 58 stati del mondo – realizzati o in corso di ultimazione – l’Italia è presente con il Messner Mountain Museum ubicato a Plan de Corones (Bolzano) – un intervento che porta la firma del team Zaha Hadid Architects (foto in apertura) – e con il Centro d’aggregazione a Poggio Picenze (L’Aquila), opera dello studio trentino Burnazzi Feltrin Architetti, guidato da Davide Feltrin ed Elisa Burnazzi.
Scorrendo la nutrita lista degli edifici in lizza, non mancano le sorprese, così come i grandi nomi dell’architettura mondiale: da Foster +Partners, candidato con il Crossrail Place di Londra – la stazione con centro commerciale contraddistinta che ospita anche un giardino all’ultimo piano – ai danesi di BIG-Bjarke Ingels Group, in costante ascesa.
La selezione offre una ricognizione di notevole interesse sullo stato dell’architettura contemporanea in un’ottica che raccoglie tutti i continenti – dalle metropoli alle destinazioni meno note, spesso appartenenti anche a Paesi emergenti – e che indaga le diverse scale di progettazione.
Tra le tendenze degne di segnalazione, il dominio del Regno Unito e della Germania che hanno presentato il maggior numero di iscrizioni; nutrita la presenza di progetti realizzati o in progress proprio nel Regno Unito, in Turchia e in Australia.
Come da tradizione del World Architecture Festival, ciascuno degli studi di architettura o dei singoli progettisti – di 42 diverse nazionalità – inserito nell’ambita lista è chiamato a sfidarsi, presentando le peculiarità del proprio intervento attraverso la formula delle sessioni di giudizio dal vivo, appuntamento che animerà le giornate dell’evento. Dopo quattro anni a Singapore, la nuova edizione dell’evento si terrà a Berlino, dal 16 al 18 novembre.
Tutti le candidature saranno valutate da una giuria internazionale, della quale sono membri quest’anno l’archistar britannica David Chipperfield, Ole Scheeren – che con The Interlace, si è aggiudicato l’ambitissimo World Building of the Year 2015 – Louisa Hutton di Sauerbruch Hutton e Christoph Ingenhoven di Ingenhoven Architects.