Dopo la video-installazione dedicata ai Martiri, Bill Viola fa ritorno nella Cattedrale di St Paul a Londra. Ad affiancare il suo primo intervento, dall'8 settembre ci sarà una seconda opera, stavolta incentrata sulla figura - sofferente, ma carica di empatia - della Vergine.
Se l’arte contemporanea si è spesso discostata da quelli che per secoli sono stati i soggetti più ricorrenti, è pur vero che Bill Viola ha dato spesso prova di grande spiritualità, tornando a confrontarsi con il tema del sacro come hanno fatto molti dei Maestri del passato.
È il caso – recente – della serie di video-installazioni incentrata sul tema del martirio, esposta nella Cattedrale di St Paul a Londra e poi, in una seconda versione, nella cappella devozionale dell’Auckland Castle.
Proprio l’opera Martyrs (Earth, Air, Fire, Water) a Londra verrà affiancata da un nuovo intervento, più semplicemente intitolato Mary e naturalmente dedicato alla Vergine, la cui portata simbolica trova piena rappresentazione in una delle iconografie più esplorate dall’arte cristiana, quella della Pietà.
E appunto la Festa di Maria, il prossimo 8 settembre, sancirà l’esposizione nella Cattedrale della recente fatica creativa di Viola.
La riflessione sulla figura della Vergine si pone come perfettamente complementare all’interpretazione del martirio, già presente a Londra: “I due temi, quello di Maria e quello dei Martiri, simboleggiano alcuni dei misteri più profondi dell’esistenza”, ha commentato l’artista americano, “uno riguarda la nascita e l’altro la morte; uno parla di consolazione e di creazione, l’altro di sofferenza e sacrificio. Se sarò riuscito nel mio intento, le due opere funzioneranno sia come oggetti estetici, come arte contemporanea, che come strumenti utili ai riti della contemplazione e della devozione.”
[Immagine in apertura: Bill Viola, Mary, 2016, courtesy of Blain Southern]