Dopo il Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2013 con 'Sacro Gra' e l'Orso d'Oro all'ultimo Festival di Berlino, Gianfranco Rosi è in corsa per la nomination all'Oscar per il miglior film in lingua non inglese con il docu-film su Lampedusa.
“Una candidatura di grande autorevolezza perché il film affronta, con crudezza e poesia, un tema universale, che non riguarda solo L’Italia o Lampedusa ma che scuote il mondo“.
Questo il commento rilasciato dal Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, in seguito alla designazione di Fuocoammare di Gianfranco Rosi come pellicola che rappresenterà l’Italia e il suo cinema alla selezione del Premio Oscar per il miglior film in lingua non inglese.
Per conoscere la rosa dei film finalisti sarà necessario attendere il prossimo 24 gennaio, quando verrà stilata la lista ufficiale con tutte le nomination; a seguire, domenica 26 febbraio 2017, si terrà la cerimonia di consegna dell’ambita statuetta al Dolby Theatre di Los Angeles.
Nell’attesa, il regista italiano si gode il momento d’oro che arriva a pochi mesi di distanza da un altro, importante riconoscimento assegnato proprio a questo ultimo lavoro. Lo scorso febbraio, infatti, Fuocoammare ha ricevuto l’Orso d’oro all’ultima edizione del festival di Berlino. Il premio, di rilievo internazionale, era giunto tre anni dopo il successo riscosso da un’altra pellicola del regista, Sacro Gra, premiato con il Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia del 2013.
Frutto della permanenza di Rosi per un intero anno a Lampedusa, Fuocoammare si concentra sulla figura del piccolo Samuele, un ragazzino isolano di 12 anni che diviene testimone diretto del dramma degli sbarchi delle migliaia di profughi che, da anni, approdano su quel lembo di terra nel Mediterraneo, in cerca di una nuova vita e di salvezza.
In occasione del premio ricevuto a Berlino, Gianfranco Rosi aveva dichiarato: “Il mio pensiero va a tutti coloro che non sono mai arrivati a Lampedusa nel loro viaggio di speranza e alla gente di Lampedusa che da venti/trenta anni apre il suo cuore a chi arriva. L’Italia ha fatto tantissimo per venti anni, ha fatto da sola, ora non è più il momento di agire singolarmente”.
Della commissione che ha indicato il commovente docu-film come titolo italiano in corsa, istituita dall’Anica su invito dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, erano membri Nicola Borrelli, Tilde Corsi, Osvaldo De santis, Piera Detassis, Enrico Magrelli, Francesco Melzi d’Eril, Roberto Sessa, Paolo Sorrentino e Sandro Veronesi.